Vivisezione, animalisti divisi
24.01.06
Gli animalisti ormai si guardano in cagnesco. L'oggetto del contendere, o spaccatura insanabile, è la sperimentazione sugli animali. Ci sono associazioni, che solo per necessità di sintesi definiamo «massimaliste», secondo cui bisogna abolirla tout-court, oggi a maggior ragione nel momento in cui una rivista come Nature arriva a definirla «cattiva scienza». Altre invece, con approccio più «riduzionista», pensano che una mediazione con le istituzioni sia l'unica strada percorribile per arrivare a una buona legge che tuteli gli animali da laboratorio. Il fatto, la pietra dello scandalo, è che la Lega anti vivisezione (Lav), la più celebre delle associazioni animaliste, ha lavorato alla stesura di un nuovo testo di legge che prende il nome dall'onorevole Giulio Schmidt (Forza Italia); la legge potrebbe essere approvata in prima lettura senza bisogno di passare dall'aula qualora entro giovedì la Commissione affari sociali raccolga una maggioranza di almeno 4/5.
La spaccatura tra gli animalisti non è solo per una questione ideologica. Gianluca Felicetti, presidente della Lav, è convinto di aver fatto un ottimo lavoro e respinge le critiche e le insinuazioni di chi si è sentito tradito dalla Lav che andrebbe «d'amore e d'accordo con Farmindustria e con Forza Italia». Felicetti non ha dubbi. «Questa è la miglior legge possibile oggi, la più avanzata in Europa e quindi anche nel mondo. La normativa del 1992 ha fatto il suo tempo, per esempio oggi la metà degli oltre 900 mila animali che ogni anno vengono utilizzati nei laboratori è geneticamente modificata, e con questa legge ci sono strumenti che vanno in loro difesa». Dall'altra parte, però, ci sono associazioni secondo cui questo significa implicitamente autorizzare l'utilizzo di animali gm. Secondo Felicetti, inoltre, se questa legge passasse da subito ci sarebbe uno stop per i test che riguardano i cosmetici (la Ue imporrà lo stop a partire dal 2009), e per i test a scopo bellico, didattico e domestico.
L'associazione animalista Equivita, che aveva accettato con scetticismo il tavolo di lavoro proposto dall'onorevole Schmidt, ha resistito poche settimane. Fabrizia Pratesi, coordinatrice di Equivita, ci tiene a sottolineare che la posizione della sua associazione ha fondamenti scientifici e non etici. «Ormai è la scienza - spiega - che richiede energicamente un superamento della sperimentazione sugli animali, e non regole per far soffrire un po' meno gli animali». Per questo avete abbandonato i lavori? «Abbiamo chiesto a Schmidt - dice Pratesi - di inserire nella legge un cenno su un punto che per noi è inderogabile: ormai ci sono scienziati che sostengono che questo tipo di ricerca scientifica è dannosa e soprattutto deviante. Abbiamo chiesto solo che si inserisse la necessità di una verifica dei metodi alternativi, ci sono riviste prestigiose come Nature che chiedono la validazione di parametri che si sono rivelati fallaci. Le nostre proposte sono state disattese, ma non è stato così per quelle di confindustria».
Le associazioni che hanno abbandonato la Lav al suo destino (Equivita, Animalisti Italiani, Movimento Una e Movimento Antispecista) hanno trovato una sponda politica nella senatrice verde Luana Zanella. «Il testo che stanno cercando di approvare in tutta fretta - spiega - rischia di essere un cavallo di Troia: il tentativo di ridurre i danni della sperimentazione sugli animali può soffocare la grande battaglia culturale che punta al divieto della sperimentazione». Per questo Luana Zanella, la scorsa settimana, ha presentato una proposta di legge per chiedere lo stop alla sperimentazione a partire dal 2007.
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