Rush finale per la legge
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Magazine, 3 febbraio 2006
I tempi sono stretti ma con la proroga di 14 giorni delle attività parlamentari voluta dal premier Silvio Berlusconi c'è il rischio che gli animalisti (almeno una buona parte del movimento) portino a casa un risultato, anche se parziale: l'approvazione in un ramo del Parlamento della riforma della legge 116 in materia di sperimentazione animale portata avanti da Giulio Schmidt (FI). Approvata in Commissione Affari Sociali della Camera, la proposta di legge dovrebbe ora passare alla discussione plenaria ma, se almeno i quattro quinti degli onorevoli che fanno parte della Commissione firmeranno, si potrebbe saltare la discussione e passare direttamente al voto. "Ottenere l'approvazione in questo ramo del Parlamento permetterebbe nella prossima legislatura di passare direttamente al Senato e poter quindi approvare la legge prima dell'estate", ha affermato Schmidt durante la giornata informativa dell'Italian Platform on Alternative Methods (Ipam) tenutasi a Roma lo scorso 23 gennaio.
Il testo - elaborato nel corso di 15 mesi di approfondimenti - vuole riscrivere la normativa attualmente in vigore (risalente al 1992), migliorando quanto più possibile le condizioni di vita degli animali utilizzati. Per questo è stato inserito un articolo apposito sui cosiddetti metodi alternativi, che prevede nello specifico: una riduzione graduale di questo tipo di ricerche, un minore utilizzo del numero di animali impiegati e la promozione di una 'cultura dell'attenzione', finalizzata a tutelare il
benessere degli animali. La riforma si muove quindi nel solco della filosofia delle 3R (Replacement, Reduction e Refiniment), che mira prima di tutto a diminuire il numero di animali usati, a migliorare la loro qualità di vita, con l'intenzione futura di rimpiazzare gli animali con test alternativi.
Proprio questo approccio è stato alla base dell'abbandono del tavolo di lavoro da cui è scaturito il testo conclusivo del progetto di legge da parte di Equivita, Comitato Scientifico Antivivisezionista, che contesta la validità tout court degli esperimenti sugli animali considerandoli non predittivi. E che appoggia un altro progetto di legge presentato al Senato da Luana Zanella (Verdi- l'Unione) in cui si prevede l'abolizione dei testi sugli animali a partire dal 2006 e la conclusione definitiva di tutti gli esperimenti con animali dal 2007. Il progetto dei Verdi chiede anche uno stanziamento di 120 milioni di euro per gli anni 2005, 2006 e 2007 per incentivare i metodi alternativi. In primo piano la tossicogenetica, la scienza che osserva il comportamento dei geni all'interno di cellule umane al contatto con la tossicità delle sostanza e in grado di abbattere 100 volte i costi e diminuire drasticamente i tempi.
Da parte sua il provvedimento targato Schmidt introduce anche la quarta R, la riabilitazione e il reinserimento di animali tramite l'affidamento a strutture di accoglienza autorizzate dal Ministero della salute. E poi impone di non usare animali per scopi didattici e per il collaudo di materiali bellici. Ma soprattutto il divieto assoluto del loro utilizzo per testare e produrre cosmetici (in questo anticipando la normativa europea che già lo stabilisce per i prodotti finiti e che lo rende obbligatorio entro il 2013 per i singoli componenti), l'obbligo di una adeguata formazione di tutto il personale che a vario titolo partecipa o manipola gli animali in relazione alle specie utilizzate, e quello di frequentare corsi di aggiornamento professionale in caso di utilizzo di specie diverse.
È prevista anche una regolamentazione relativa all'impiego degli animali transgenici: in questo senso il provvedimento individua i criteri ''con cui debbono essere generati, utilizzati e allevati gli animali geneticamente modificati, valutandone l'impatto sugli animali, per la salute dell'uomo e dell'ambiente, introducendo il concetto di rapporto tra danno e beneficio''. Infine viene introdotto l'obbligo di certificazione: in questo momento chi vuole procedere a un esperimento su animali deve inviare la documentazione al Ministero e, senza aspettare alcuna autorizzazione, può procedere. Con la riforma della 116 ogni esperimento dovrà invece essere autorizzato sia a livello locale sia ministeriale.
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