Balene, «moratoria non più necessaria»
FRIGATE BAY (Saint Kitts and Nevis) - Alla riunione della Commissione baleniera internazionale (l'International whaling commission), il Giappone e altri paesi suoi alleati sono riusciti a far approvare una dichiarazione non vincolante in cui viene definita «non più necessaria» la moratoria del 1986 sulla caccia commerciale alle balene.
IL DOCUMENTO - Nel documento, messo ai voti alla sessione annuale dell'organizzazione in corso a Saint Kitts and Nevis (Caraibi), i cetacei vengono indicati come causa dell'impoverimento del patrimonio ittico e le organizzazioni non governative sono definite una minaccia. Per il Giappone, la dichiarazione rappresenta la prima vittoria in una accesa disputa internazionale che si protrae da più di 20 anni. Tokyo mira infatti alla ripresa della caccia commerciale ma diversi Paesi - e tra questi l'Italia è in prima linea - e gruppi ecologisti lo osteggiano.
«CACCIA SCIENTIFICA» - I lavori si erano aperti male per i nipponici, che venerdi, nella prima giornata dei lavori, non erano riusciti a far adottare due delle loro proposte: far iscrivere all'ordine del giorno una discussione sulla «caccia scientifica» ai piccoli cetacei e adottare il voto a scrutinio segreto per le future decisioni della Cbi.
LA MORATORIA - La caccia commerciale alle balene è sospesa da una moratoria dal 1986, ma, sfruttando una clausola in deroga che permette la caccia «a fini scientifici» (per ampliare le conoscenze sui cetacei), il Giappone e altri Paesi, tra cui la Norvegia, hanno ripreso l'attività e vorrebbero aumentare il numero e le specie di possibile cattura. Gli oppositori alla revoca della moratoria sono guidati da Australia, Nuova Zelanda, Stati Uniti e Gran Bretagna. La sessione della Cbi si concluderà martedì prossimo.
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