Diritti Animali

Esiste poi un lato educativo da non sottovalutare. L’offerta di animali, in qualsiasi premio, è da evitare.

Un maiale vivo come premio, gli animalisti contro Bonolis

5 novembre 2006
Oscar Grazioli

Anche andare a Pescare Trote, mica sarebbe male…” ha dichiarato Paolo Bonolis, durante un’intervista rilasciata alla nostra ottima Valeria Brughieri e pubblicata ieri su Libero. Un Bonolis in pieno spleen autunnale riflette sul senso della vita e sembra annunciare velatamente il suo ritiro. Peccato, perché Bonolis è uno di quelli bravi sul serio, anche se l’usura dei format e forse la stanchezza di 25 anni passati a mordere il video non hanno fatto brillare il suo “Fattore C”. Nei vari busti, dentro i quali si celano premi o fregature, questa volta c’era come premio un maiale vivo di due quintali, del valore di 400 euro. Ad alcuni animalisti questa elargizione in futuri prosciutti e salami non è piaciuta per niente, tanto che Lorenzo Croce dell’AIDAA ha inviato un esposto alle autorità competenti.

Dal programma di canale 5, arriva un chiarimento. Nella trasmissione sono previsti dei “premi burla”, come è già accaduto altre volte e, chi li sceglie, si diverte spesso con estrosi animali. È già capitato con una rara carpa giapponese e con un ermellino. Chi vince non va a ritirare la carpa o l’ermellino o, in questo caso, il maiale, ma il controvalore in danaro. Questo è chiaramente stabilito nel regolamento.

Gli autori di “Fattore C” hanno però commesso un errore madornale. Il telespettatore non ha alcuna percezione di quanto accada realmente, visto che non può conoscere le regole, ed è facilmente tratto in inganno. Bastava una battuta di Bonolis “Aho, mica te damo er maiale vero…” e una nota scritta a video, in cui si spiegava che i premi vinti sono mutati nel loro controvalore monetario.
Esiste poi un lato educativo da non sottovalutare. L’offerta di animali, in qualsiasi premio, è da evitare.

Il ministero della Salute, in un decreto del 2003 s’impegna a promuovere programmi di informazione e d’educazione per affermare il rispetto degli animali e la tutela del loro benessere sia fisico che etologico, richiamando l’attenzione sulla necessità di scoraggiare il dono di animali da compagnia come premio, ricompensa e omaggio. Che poi il maiale sia di grande compagnia sul tavolo di cucina è battuta sin troppo facile.

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