Diritti Animali

storie Un animale come amico. La teoria di un «guaritore»

Ragione? No, emozione. Parola di bestia

Stefano Cattinelli è veterinario omeopata, aiuta a capire gli animali domestici e a imparare da essi un diverso approccio alla vita (e alla morte). Una chiave d'accesso «radicale» al mondo a quattro zampe
13 gennaio 2007
Matteo Moder
Fonte: Il Manifesto (http://www.ilmanifesto.it)

Ogni giorno milioni di animali di ogni tipo vengono sacrificati nel mondo in nome della scienza. Un genocidio razionale, «giustificato» da ricerche in campo medico e non, ricerche che sono spesso del tutto inutili e gratuite, come le sofferenze che provocano.
Stefano Cattinelli, 42 anni, triestino, veterinario per scelta e terapeuta per amore, da anni sta elaborando un approccio diverso per la cura degli animali domestici e per l'evoluzione interiore ed emozionale dei loro compagni di viaggio - non usa mai il termine padrone o proprietario. Un approccio che, senza escludere a priori la scienza e la chimica, si basa essenzialmente sul rapporto spirituale tra l'animale e il suo o la sua compagna di viaggio. Il veterinario o terapeuta, per Cattinelli, ha la funzione quasi catartica di far comprendere all'umano le grandi possibilità di interazione e di crescita che sono insite nel suo rapporto con l'animale, con il quale vive una parte della propria vita.
«All'interno del concetto di amore - racconta - per me c'è anche quello di terapia. L'amore per un animale significa imparare a sentire i suoi bisogni, le sue necessità e capire quali sono le sue esigenze. La vita con un animale - spiega - implica la scelta di condividere un periodo della propria vita con un essere che non comunica con noi attraverso gli schemi abituali». Se la più alta espressione dell'evoluzione umana sono i pensieri, la più alta espressione di quella animale sono le emozioni, massimamente sviluppate in quegli animali che si definiscono sinantropi, cioè che convivono con l'uomo.
Un rapporto gratuitoTra questi il cane e il gatto, più di tutti, condividono l'esperienza emozionale con il proprio compagno di viaggio. «Loro vivono le nostre emozioni, assorbono le nostre emozioni, comunicano con le emozioni. Essi sono emozione pura che tutta si dà senza chiedere nulla in cambio. Cani e gatti, soprattutto - dice Cattinelli - rappresentano la nostra Regina (anima) che continuamente ci chiede di essere ascoltata. E dunque, per comunicare con loro, dobbiamo necessariamente sviluppare un nuovo linguaggio; dobbiamo abbassare la frequenza dei pensieri, dobbiamo, per un momento, far tacere il Re (ragione), per permetterci di ascoltare la voce della Regina».
Vivere questa esperienza, per Cattinelli, è una grande occasione per imparare. «Gli animali ci offrono la possibilità di esplorare il mondo delle emozioni, nostre e loro. Solo attraverso la conoscenza del proprio mondo interiore - aggiunge - si potrà avere accesso al linguaggio animale. «Questo significa che gli animali - rileva - ci offrono la possibilità di incominciare un cammino di autoconoscenza e di guarigione delle nostre emozioni e dei nostri sentimenti. Non del Re abbiamo bisogno, ma della Regina e qual é - dice ancora - la terapia per eccellenza, che ci permette di creare un ponte tra il nostro Re e la nostra Regina? Che ci permette di ritrovare quel mondo dimenticato che è la chiave dell'accesso al mondo animale? Sicuramente, in primis, i fiori del dottor Bach, che egli autosperimentò su se stesso, facendo raggiungere così all'omeopatia un livello più sottile: quello spirituale. Utilizzare come terapia i fiori di Bach significa modificare progressivamente la propria interiorità e cambiare il proprio modo di percepire la realtà oggettiva». Allo stesso modo, capire che gli animali comunicano con le emozioni, ha ben poco significato se tale conoscenza non è seguita dall'esperienza.
Un approccio emozionale
Da qui l'approccio emozionale al suo lavoro. «E' venuto fuori dal fatto che - racconta ancora Cattinelli - mentre studiavo alla scuola di omeopatia ho avuto una crisi, nel senso che mi trovavo davanti una dottrina con grandi potenzialità ma anche mi sentivo completamente impreparato ad usarla nel rapporto con il "paziente umano" che si aspettava da me per il suo cane o gatto un tipo di terapia immediato a livello sintomatico. Il gatto sta male, ha il raffreddore, per cui si dà l'antibiotico e il cortisonico e il giorno dopo l'animale sta meglio. Con l'omeopatia (comprendendo anche i fiori di Bach), l'evoluzione della malattia non segue i parametri consueti dell'approccio scientifico. Ho dovuto quindi vincere le mie paure in rapporto con la persona per coinvolgerla nella guarigione dell'animale. Questo perché? Confrontandomi con le mie paure ho cominciato a prendere i fiori di Bach e dopo 12 anni ho capito che il fulcro della mia esperienza nella vita sono io e le mie emozioni che possono essere riequilibrate con i fiori, per cui l'aspetto emozionale, per me, è diventato evidente. Sono così riuscito a riconoscerlo anche esternamente a me e mi sono trovato di fronte degli animali che vivono fondamentalmente emozioni: ho scoperto l'acqua calda».
La guarigione emozionale
«E' stato un passaggio di percezione perché adesso un animale lo vedo come portatore di una scienza emozionale che è molto più importante del livello fisico, sintomatico. Sono concentrato in una guarigione di tipo emozionale. I fiori di Bach sono un'evoluzione dell'omeopatia e appartengono alla guarigione spirituale. L'umano e il suo compagno di viaggio hanno così la possibilità di interagire a livello emozionale e, grazie anche ai fiori di Bach, avviare una strada comune di guarigione e di liberazione, rivalutando e riconoscendo che con un animale si ha una relazione diversa. E il gatto o il cane con il quale vivi la maggior parte della tua giornata, ti mettono a disposizione tutta la loro spiritualità, così che in loro puoi leggere te stesso, le tue proiezioni, i tuoi lati "ombra» o le tue parti positive. Sono come specchi che riflettono la nostra anima. Anche il loro modo di morire, in questa prospettiva, diventa un pegno d'amore che può dischiudere le porte dell'interiorità umana».
Su questo tema é appena uscito un suo libro «Amici fino in fondo», riflessioni, consigli di un veterinario per accompagnare i nostri amici a quattro zampe negli ultimi giorni di vita. (Editrice Aam Terra Nuova, 9 euro).
L'ultimo saluto
Riguardo a questo momento fondamentale del rapporto uomo-animale, però, sono molto poche le persone che decidono di affrontarlo con consapevolezza. La maggior parte delle persone vogliono l'iniezione che sopprime l'animale ammalato terminale o solamente troppo vecchio. La «puntura - dice Cattinelli - è un atto di profondo egoismo perché quello che si vuole comunemenete evitare è la propria sofferenza e non quella dell'animale per il quale invece la morte è come la nascita: un fatto naturale di abbandono». In questo libro, Stefano Cattinelli narra di come lo stare al fianco dei propri animali che stanno per morire possa trasformarsi in un splendida esperienza di crescita. Durante la quale, paradossalmente, si rafforza il legame con l'animale e si riscopre il significato più autentico della vita. Compassione (nel senso di condivisione della passione), amore e consapevolezza sono le sole cose che l'animale ci chiede di sperimentare.

Note: L'anima delle piante e i fiori di Edward Bach
Stefano Cattinelli si è laureato in medicina veterinaria nel 1991, diplomato alla Scuola Superiore Internazionale di Medicina Veterinaria Omeopatica, esperto in Kinesiologia applicata, fiori di Bach, ecc.
«La mia vita - scrive nel suo sito, www.stefanocattinelli.it - è formata da due fili che, nel tempo, ho cercato di fare coincidere: la ricerca spirituale, verso la quale fin da piccolo ho provato una forte attrazione e l'amore verso la natura. Il primo filo mi ha portato a seguire dei seminari di guarigione con vari guaritori, sciamani ed «artisti» e a partecipare a seminari di guarigione attraverso le fiabe, il Reiki, lo yoga, i fiori di Bach e le acque di luce».
«Il secondo filo - leggiamo ancora sul suo sito - collegato alla laurea in medicina veterinaria, mi ha spinto ad interessarmi di omeopatia, di fiori di Bach, di omotossicologia, di Kinesiologia applicata e di spagiria. Negli ultimi anni mi sono dedicato all'approfondimento della scienza dello spirito di Rudolf Steiner, sia come autodidatta che seguendo alcuni liberi pensatori.
L'unione di questi due fili si è verificata alcuni anni fa quando ho capito e sperimentato che gli animali che vivono con l'uomo (cani gatti e cavalli ) svolgono un ruolo specifico all'interno del percorso spirituale umano.
Da allora i miei sforzi sono stati indirizzati a comunicare al mondo questo nuovo modo di percepire l'animale con il quale si condivide un tratto del proprio cammino evolutivo.
A giugno del 2004 è uscito per le edizioni Macro il libro: "Fiori di Bach, guarire con l'anima delle piante", del quale sono uno degli autori. Dal 2001 svolgo seminari che, ripercorrendo i passaggi interiori fatti da Edward Bach per cogliere la parte spirituale delle piante, aiutando la persona che condivide la sua vita con un animale a integrare la componente divina del regno animale, e seguendo tale visione comune. Collaboro con Umberto Zizzola, guaritore spirituale, nel percorso di guarigione dei "nostri pazienti comuni"».
Cattinelli è inoltre autore di numerosi articoli su questi temi e durante l'anno svolge seminari sui fiori di Bach in diverse parti d'Italia.
Quello di Cattinelli è un approccio radicale, non solo alla veterinaria ma più in generale alla medicina, su è già aperto un dibattito.
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