La Turco ordina l’eutanasia ai cani
D'altronde quando si fanno delle liste di proscrizione l'errore è insito nell'idea. Il resto è la conseguenza pratica. Si legge all’articolo 5: “Chi non è in grado di mantenere il possesso del proprio cane nel rispetto delle disposizioni di cui alla presente ordinanza deve interessare autorità veterinarie competenti e Comune per le idonee soluzioni di gestione dell’animale”. Traduco. Una coppia di giovani squinternati acquista un cucciolo di Fila brasileiro perché fa molto fico avere il mastino da guardia e, dopo un anno, il cane non sta più nel monolocale. E poi la moda è cambiata. Non va più il Fila, ma il Rafeiro do Alentejo. Visto che appartiene alle 17 razze pericolose rifilano il Fila al Comune che è obbligato a farsene carico senza tante balle. L’avete messo nella lista? Adesso ve lo tenete. Se uno invece ha un pastore Tedesco che mostra i denti o ha tentato di aggredire, deve essere comprovata la pericolosità, perché il Comune se ne faccia carico. Insomma, due pesi e due misure, inevitabili per altro quando si fa una lista di razze aggressive. Oltretutto la lista è composta per l’80% di cani praticamente inesistenti in Italia. A parte quelli già citati, chi ha mai visto (e parlo di veterinari) il pastore della Charplanina, quello dell’Asia centrale, quello dell’Anatolia, il Serra da Estrella, il Mallorquin, il Canapo Majoero ecc. Ma dove li hanno trovati, nei dvd natalizi di SuperQuark?
Un ultimo appunto sulle assicurazioni obbligatorie per chi possiede una delle 17 razze. Siamo sicuri che il ministero della Salute abbia la facoltà di imporre una polizza assicurativa senza che vi sia un calmiere dei prezzi e senza l’intervento del ministero delle Finanze? .
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