Diritti Animali

Ecco perchè la vivisezione non è indispensabile

Sempre di più i dubbi sulla utilità di questa terribile pratica
27 febbraio 2004
Oscar Grazioli
Fonte: Libero del 23/02/04

Silvio Garattini, il fondatore e direttore dell'Istituto di ricerca farmacologica "Mario Negri" di Milano

Si comincia ad avvertire un certo nervosismo, tra i ricercatori che si
occupano di vivisezione.
Si è mosso addirittura il professor Garattini che, dalle pagine di Corsera,
ha messo in guardia l'opinione pubblica sul fatto che la sperimentazione
animale è purtroppo ancora oggi, come ieri e come domani indispensabile.
Visto che se ne occuperà il Parlamento sospetto che Garattini abbia parlato
a nuora perchè suocera intenda. Chiedo venia a Garattini se uso il termine
"vivisezione" che a lui non piace perchè "automaticamente suscita visioni di
orrore".
Ne sapeva qualcosa il padre della vivisezione animale, Claude Bernard,
illustre fisiologo francese. Aveva inventato un forno che teneva nella sua
cantina, dove bolliva cani e gatti vive per studiare le variazioni
fisiologiche alle alte temperature.
Narra sua moglie che, sul letto di morte, abbia urlato per ore in preda
all'ossessione di cani ustionati e che abbia intriso il letto di sudore, non
per la febbre e gli spasmi preagonici, bensì per le orribili visioni dei
gatti bruciacchiati che gli affollavano la mente negli ultimi istanti di
lucidità. Quella stessa moglie che aprì, dopo la morte del marito, un canile
dove raccolse animali randagi per tutta la vita.
E su chi mai volete sperimentare i farmaci, si chiede Garattini? Sull'uomo?
Come avremmo fatto senza l'enorme contributo di topi, e ratti, ancora oggi
indispensabili per testare i farmaci destinati all'uso umano?
Avremmo fatto meno danni, caro professore e per fortuna che molti
antibiotici ed altri farmaci cui lei giustamente mena gloria, non sono stati
presi in considerazione quando testati sulle cavie. Gli antibiotici più
usati per bambini e neonati eritromicina e macrolidi in generale) sono
letali per conigli e cavie.
Se antibiotici usati a fiumi nell'uomo, come Eritromicina, Amoxicillina,
Ampicillina e Clindiamicina sono estremamente tossici per le cavie, come mai
sono passati all'uso sull'uomo? Risposta semplice. La sperimentazione su
animali è una grande fregatura cui l'establishment scientifico ufficiale non
può rinunciare, un po' perchè le tradizioni consolidate sono dure a morire,
un po' perchè c'è sotto un business spaventoso.
Lasciamo pur perdere le tragedie dei focomelici causati dalla Talidomide, le
migliaia di accecati e paralizzati dallo SMON (causato dal Mexaform), tutti
i farmaci rigorosamente testati sugli animali. E dove sono le angiostatine
di Folkman che guarivano i tumori indotti indotti nei topi al 100%.
Ma guarda che sfortuna. Passiamo all'uomo e non funzionano più.
Intanto abbiamo buttato via milioni di dollari e migliaia di cavie di cui
non importa ai ricercatori un fico secco.
E il vaccino di Schenk per l'Alzheimer? Gran pubblicazione su Nature (1999).
L'anticorpo libera tutti i topi dalle placche di amiloide. Siamo vicini al
traguardo. Col cavolo! Nel 2001 inizia la sperimentazione sugli uomini e
dopo pochi mesi si ferma tutto perchè si ammalano di encefaliti che nei topi
non si sono verificate. Adesso Schenk dice che ha capito dove sta l'inghippo
e ha ricominciato con i topi.
Oggi più di ieri gli animali vengono trattati in modo da evitare ogni
sofferenza e stress. Scrive Garattini.
Anche i machachi di cui lei conosce certamente gli studi in corso in Italia?
Anche i beagle che vanno a Monaco, presi in cura dall'LPT del dr. Leuscnher?
Venga al Costanzo show (se Costanzo lo permette) con me, professore. Solo
un'oretta. A me piace raccontare storie: storie vere.

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