"Le fabbriche degli animali"
Non è solo stato fino allo scorso anno, prima di diventare consigliere regionale, un veterinario di una Azienda USL piemontese ad alta concentrazione di allevamenti; non è solo un genitore preoccupato per la salute dei propri figli ma anche un difensore dell’ambiente e non è solo un’animalista ma anche un tecnico che sa mettere assieme “cuore” e “testa”. Insomma Enrico Moriconi ha scritto le oltre 281 pagine de “Le Fabbriche degli Animali” da un punto di osservazione davvero privilegiato o, meglio, davvero completo, per rappresentare tante preoccupazioni, tanti quesiti ma altrettante risposte al problema allevamenti intensivi con tutto ciò, come dice il sottotitolo del lavoro, che gli sta attorno. Così dopo i necessari cenni sulle origini dell’agricoltura e della zootecnia, Moriconi porta il suo libro subito al cuore del problema: il maltrattamento degli animali, le conseguenze ambientali, le abitudini alimentari. Per porre forse il più originale fra i capitoli (“Agli estremi: animali transgenici e allevamento biologico”) non come un corpo estraneo al resto del libro ma come una fondamentale parte integrante, le due facce contrapposte della stessa medaglia.
Le ricadute in termini di benessere animale, salute pubblica e difesa dell’ambiente della zootecnia industriale che rende macchine gli animali sono sotto gli occhi di tutti - scrive Moriconi - emergenze sanitarie, da “mucca pazza” ai “polli alla diossina”, emergenze ambientali legate allo smaltimento dei rifiuti, all’utilizzo insensato di acqua: in un pianeta sempre più assetato la produzione di carne arriva a consumare fino a 3.150 litri per chilogrammo. A farne le spese sono certo, in primo luogo gli animali, ma ciò che emerge, pagina dopo pagina è il fatto che a pagare siamo tutti noi: in quanto consumatori e cittadini di questo pianeta”.
Ma l’autore non si limita a fotografare la realtà, delineando un percorso per uscire da una situazione che come dimostrano i fatti è ormai insostenibile. La strada è sicuramente lunga ma possibile e ciascuno può dare il proprio contributo: agricoltori, consumatori, ambientalisti e animalisti, accomunati dalla ricerca di un nuovo e più equo rapporto uomo-animali-ambiente.
Dopo il grande clamore dei recenti scandali alimentari, dopo il grande parlare, si rischia di non fare nemmeno un passo in avanti in direzione del cambiament, e gli animali rischiano di continuare a vivere, anzi a sopravvivere, esattamente come prima. “Le Fabbriche degli Animali”, edito dalle attive Edizioni Cosmopolis www.edizionicosmopolis.com può funzionare come un’efficace bussola per ricordarci la direzione giusta anche quando, forse, di “mucca pazza” non si parlerà più pensando che sia stato solo un mero incidente “di percorso”.
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