Meno carne, più verdura: siamo vegan
27.06.04
«La bontà umana in tutta la sua purezza e libertà può venir fuori solo quando è rivolta a chi non ha nessun potere. La vera prova morale dell'umanità, quella fondamentale, è rappresentata dall'atteggiamento verso chi è sottoposto al suo dominio: gli animali. E sul rispetto nei confronti degli animali l'umanità ha combinato una catastrofe, un disastro così grave che tutti gli altri ne scaturiscono». Hanno scelto le parole di Milan Kundera nel suo «L'insostenibile leggerezza dell'essere» i vegani italiani che stanno dando vita, da venerdì scorso a Torino al secondo festival vegano/vegetariano. Tre giorni di iniziative, spettacoli, concerti, dibattiti per dimostrare e raccontare che un'altra alimentazione è possibile. Tanto possibile da essere diventata una vera e propria campagna. Nata all'inizio del 2002, la campagna «un'altra alimentazione possibile» aveva soprattutto uno scopo: riuscire a portare una testimonianza al vertice della Fao che si è svolto proprio nel 2002 a Roma. La campagna ha promosso incontri e creato un ampio cartello di associazioni e comitati scientifici che, oltre ad essersi confrontati con la Fao, hanno riassunto il loro operato in una proposta strutturata.
Alcuni punti di questa proposta sono stati inseriti nel documento finale del forum delle ong al controvertice Fao. Il documento, «piano di azione sulla sovranità alimentare», ha fatto propri alcuni punti chiave di quella proposta, tra cui la necessità di ridurre il consumo di carne nei paesi ricchi e di abbandonare e non incentivare nei paesi cosiddetti in via di sviluppo, il modello di allevamento industriale. La campagna «un'altra alimentazione possibile» è stata quindi protagonista di confronti interni al social forum europeo e internazionale. Da anni gli animalisti sostengono, si legge nella presentazione della campagna, che la scelta vegetariana è una scelta di pace e nonviolenza non solo nei confronti degli animali ma anche nei confronti di quel miliardo e mezzo di persone sottoalimentate che non hanno cibo a sufficienza a causa dell'ingiusta distribuzione delle risorse ma anche dello spreco dovuto in parte agli allevamenti intensivi e all'insensato consumo di carne dei paesi ricchi.
A Torino in questa ricca tre giorni si è parlato di alimentazione vegetariana per i bambini (interessante il dibattito sulla possibilità di mense scolastiche vegetariane), con medici ed esperti, ma anche della scelta vegan, «una scelta sostenibile per noi e per gli altri», come recitava il titolo del dibattito che ha inaugurato la festa e alla quale hanno partecipato anche Marinella Correggia e Clementine Guyard, presidente di una ong francese impegnata in aiuti alimentari vegani. Spazio anche per la dieta vegetariana e lo sport e per i diritti degli animali. Ogni sera poi concerti e musica, oltre alla possibilità di cenare presso l'ottimo ristorante vegan/vegetariano. Ampio spazio ai prodotti biologici e naturali e alla presentazione di libri e progetti vegan/vegetariani anche di cooperazione allo sviluppo.
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