Diritti Animali

Vince la Tartuca ma l’ottavo successo del fantino «Trecciolino» è stato segnato dalle polemiche dopo l’incidente

Cavallo cade e muore, dramma al Palio

Siena, la denuncia degli animalisti: la corsa andava fermata. Il presagio del sindaco: c’era un clima amaro
17 agosto 2004
Pino Di Blasio
Fonte: www.corrieredellasera.it
16.08.04

L'ultima curva con Trecciolino in testa (Ansa) Difficile far festa quando c’è la morte in diretta, duro intonare peana e inni alla gloria per un fantino che per vincere deve passare sopra un cadavere. Il Palio dell’Assunta 2004 è listato a lutto, come quello dell’anno scorso. E anche la gioia dei contradaioli della Tartuca, che ha vinto due anni dopo l’ultimo trionfo con lo stesso fantino, ha un gusto amaro, salato. Come quello delle polemiche, delle accuse e delle inchieste che verranno nelle prossime ore. Nella conchiglia di Piazza del Campo c’è uno spicchio che piange e un altro che fa festa, una parte preoccupata e un’altra che vuole godersi il momento, abbassando lo sguardo a terra quando passa da San Martino per andare in Duomo. Il Palio di ieri ha due facce, è un Giano non simmetrico. Il volto felice è quello del nuovo re di Piazza del Campo. E’ Luigi Bruschelli, in arte Trecciolino, 35 anni, fantino senese che sta instaurando una dittatura tra i canapi: 26 Palii corsi, 8 vittorie, un palmarès da Schumacher o da Valentino Rossi, ad un solo successo dal «principe» Pes. Dal 1996 al 2004 ha vinto una carriera all’anno, saltando solo il ’97. A luglio era fermo, per infortunio.

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Amoroso, castrone baio di 8 anni, è già morto quando un paio di volontari cercano di spostarlo da San Martino, di toglierlo dalla traiettoria pericolosa. La sua corsa è finita contro un bandierino di ferro, un urto violento che gli ha spezzato il collo. Una curva troppo stretta. I volontari della Misericordia smuovono il cavallo, poi arrivano gli altri per il terzo San Martino. Tartuca, Selva, Drago, Oca, Pantera, sfiorano il muso di Amoroso. La Piazza trattiene il fiato. Quando Trecciolino alza il nerbo e la Tartuca fa festa, mani pietose coprono il cavallo con un telo bianco, decine di vigili urbani creano un cordone per isolarlo. L’anno scorso, ad agosto, toccò a Big Big e Alghero: seguirono inchieste per maltrattamenti, denunce e procedimenti archiviati qualche mese fa. Otto anni fa, a luglio del 1996, Minoredda, cavallo della Chiocciola, morì allo stesso modo e allo stesso punto. Quel lutto spinse il Comune ad inventarsi altre forme per la sicurezza dei cavalli, come i materassi da Formula 1 a San Martino.
La contabilità dei cavalli morti in Piazza ora la tengono gli Animalisti italiani. Il presidente Walter Caporale «parla di quasi 50 cavalli morti dal 1970 a oggi. Il Palio di Siena si basa sul disinteresse delle sofferenze arrecate agli animali di cui sono responsabili organizzatori, fantini, giunta comunale e spettatori». «E’ arrivato il momento di vietare queste manifestazioni crudeli con strazio agli animali», afferma Ebe Dalle Fabbriche, presidente del Movimento Una che chiede al presidente della Regione Toscana se ha autorizzato il palio di Siena come previsto dalla nuova legge. Le due associazioni si riservano di presentare comunque denuncia per i maltrattamenti dei cavalli. Come la Lega anti vivisezione, che tuona: «Continua la mattanza al Palio di Siena, nessuna sicurezza è stata garantita ai cavalli. Quattro cavalli sono andati a sbattere e uno è stato lasciato a terra senza fermare la corsa per poi essere calpestato dagli altri». Indice puntato anche contro la televisione di Stato. «Si è mantenuto il comportamento servile dei cronisti della Rai che hanno rassicurato gli ascoltatori sul trattamento riservato ai cavalli dopo gli incidenti, pareva uno spot pubblicitario».
Un paio d’ore dopo la corsa il sindaco di Siena, Maurizio Cenni, ha commentato: «Siamo dispiaciuti per quanto accaduto ad Amoroso. Siamo vicini ai contradaioli e alla dirigenza del Bruco. Purtroppo riteniamo che l’incidente sia dovuto a una non corretta impostazione della traiettoria della curva. Infatti il cavallo non ha riportato nessuna lesione agli arti».

P. D. B.
www.corrierre.it


«Sarò io a raccontarvi il Palio d’agosto» disse ai cronisti un mese fa. E così è stato. Alla vigilia non era il favorito. I cavalli migliori erano andati in sorte al Drago e alla Selva. Berio, montato dal livornese Dè, due vittorie su tre, per il Drago; Zodiach con il fantino Sgaibarre, 2 Palii vinti su 4, per la Selva. Cabala, precedenti, prove, perfino il vento olimpico che riempie d’oro i livornesi, sembravano indirizzare la Carriera dell’Assunta verso una delle due Contrade. Trecciolino era quasi invisibile nella Tartuca, su una Alesandra con quattro Palii alle spalle, tutti incolori.
E invece ha dominato la corsa dalla mossa fino al mortaretto. Anche stavolta il mossiere Bartolo Ambrosione ha voluto ridurre al minimo gli indugi. La sorte aveva assegnato i posti tra i canapi: Aquila, Valdimontone, Drago, Oca, Leocorno, Pantera, Tartuca, Bruco, Selva con il Nicchio di rincorsa. Un quarto d’ora di balletti, di scambi di posto, di coppiole dei cavalli nervosi. E poi via, poco importa se nessuno parte dal posto assegnatogli. palio Siena 2004 15 agosto
L’Oca schizza via per prima, ma la Tartuca la passa subito e inizia la sua Carriera di testa. Alla prima curva del Casato una caduta di gruppo mette fuori gioco Nicchio, Valdimontone e Leocorno, con qualche spettatore ferito dai cavalli che sbattono violentemente nei palchi. Ma il dramma accade mezzo giro dopo. Mentre Tartuca, Selva, Oca, Drago e Pantera girano davanti, Bruco e Aquila duellano nelle retrovie. Velluto, fantino del Bruco, stringe troppo la curva di San Martino. Amoroso, baio di 8 anni, un solo Palio corso, sbatte la testa contro il bandierino che segnala la curva e stramazza al suolo, senza più vita con il collo spezzato. Cade anche l’Aquila, il Palio in quel momento cessa di essere una festa per tutti. Il terzo giro serve solo per suggellare la grinta di Trecciolino, per vedere in Piazza scene drammatiche come i cavalli che evitano di un soffio Amoroso steso in terra, per assistere a bandiere della Tartuca che sventolano in modo sommesso. Già alla vigilia era un Palio pieno di timori. Contromisure discrete, ma capillari, dai controlli nelle borse al divieto di sorvolo su Siena, dalla presenza di artificieri e agenti in borghese in Piazza alle entrate dei Bottini, gli antichi acquedotti senesi, sigillate per il rischio attentati.
Il sindaco Maurizio Cenni che parlava di un «sottofondo di amaro, di un po’ di angoscia» che turbava la festa. Perfino l’autore del drappellone, lo scultore polacco Igor Mitoraj nel suo Cencio ha raffigurato una Madonna quasi in lacrime su un’umanità dolente. Presagi di una tristezza che ieri sera si è fatta palpabile.

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