Diritti Animali

Benelli,dopo l'oro sparerò solo per caccia

Lo ha detto il tiratore toscano subito dopo la cerimonia di premiazione per la vittoria nello skeet alle Olimpiadi di Atene.
28 agosto 2004
Gianluca Felicetti
Fonte: www.animalieanimali.it
24.08.04

Olimpiadi Atene 2004 "Ora sparerò solo a caccia". Non rincuora certo gli animali l'oro di Atene vinto da Andrea Benelli nel tiro a volo. "Mi immagino solo dentro ad un bosco a ripensare allo spareggio, me ne starò da solo, mi guarderò dentro stando a contatto con la natura, e quegli animali che se potessi farei rivivere appena dopo che li ho centrati" ha detto il tiratore toscano subito dopo la cerimonia di premiazione, confondendo un po’ il ruolo che ha, nella sua essenza, la caccia, uccidere. Per me il medagliere italiano andrà conteggiato sempre con un oro in meno: Benelli non mi rappresenta.

Fra l'altro ha invitato Roberto Baggio a tornare a calciare per la Fiorentina (sua squadra del cuore) così da poter andare a caccia assieme con Gabriel Batistuta. "Saremmo un bel trio" ha detto, auspicando un festeggiamento dei tifosi viola all'inizio di campionato. Speriamo che qualcuno domenica 19 settembre gli dica dagli spalti di appendere il fucile ammazzanimali al chiodo e che lo sport, quello vero, non comprende l'uccisione di una vita.
Ottimo invece lo spot in favore del tiro a segno (siamo lì lì come disciplina) effettuato da un altro oro olimpico tricolore, quello della inaspettata Turisini. In diretta Rai, a domanda sulla contiguità fra caccia e poligoni, ha detto:"No, per nulla, anzi, nel nostro ambiente agonistico alla caccia non pensa nessuno: non solo ma dopo tanti anni di gare, non c'è quasi più nessuno di noi che considera il fucile un'arma ma solo un attrezzo tecnico per la gara". "Niente male" ha commentato La Repubblica, "niente male" aggiungo io, vista anche la contiguità fra questo mondo e quello (ex) del tiro al piccione, abolito in Italia solo definitivamente a livello nazionale nel 1992.

I Giochi si erano aperti, almeno per quanto mi riguarda, con delle belle parole di Giorgio De Simone, tanto più importanti perché pubblicate dal quotidiano Avvenire:"Chi non ha rispetto degli altri non lo ha di tutti gli altri, animali compresi. Adesso la legge punisce chi maltrattata o abbandona gli animali. Ma al di sopra di questa legge ne resta un'altra che riguarda il rispetto dovuto ad ogni essere vivente in quanto creatura di Dio. Mi ha scritto una suora carmelitana: anche la teologia cattolica ha vistose lacune nei confronti della riflessione sugli animali, allontanandosi in questo dalla Bibbia, che invece li vede splendide creature di Dio.
Vorrei chiedere perdono agli animali. Per come li abbiamo trattati ieri e in tutti i secoli. Per come li trattiamo oggi. Come si vede, è un perdono che non finisce mai".

 

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