La legge dei pochi
1-09-04
Oltre le minoranze, ogni tanto la democrazia potrebbe ricordarsi di tutelare anche le maggioranze. Ce n’è una particolarmente ampia e tollerante che proprio in queste ore sta subendo un chiaro sopruso. Si tratta di quella percentuale bulgara di italiani, mai meno del 90% nei sondaggi, che chiede di limitare gli sconquassi della caccia e oggi invece si ritrova ad assistere alla preapertura della stagione venatoria, decisa in anticipo di tre settimane dalle singole Regioni (anche di sinistra) per evidente fame di consensi e di denari. Un esempio dei guasti che può fare il federalismo, quando gli enti locali si ritrovano con più potere e meno soldi, e fatalmente usano il primo per procacciarsi i secondi.
Fra le tante specie in via di estinzione presenti sul nostro territorio, i cacciatori sono una delle più protette. In vent'anni hanno perso un milione di esemplari. Ne restano ancora settecentomila: quasi tutti maschi e ultracinquantenni, eppure molto determinati. Le maggioranze d'opinione non muovono interessi economici né basano il loro voto sul soddisfacimento di quell'unica istanza ideale. Le minoranze sì. E i politici di ogni schieramento e nazione sono molto bravi a intontire di promesse le moltitudini innocue dei sondaggi, ma altrettanto pronti a chinare il capo davanti alla prepotenza organizzata dei pochi.
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