Diritti Animali

Polemiche in Valtellina sull’iniziativa con gli husky per i turisti

Sleddog estivo su strada Protestano gli animalisti «Poveri cani da ghiaccio»

L’accusa: tirano «slitte» su sterrato e asfalto. Il titolare: visite regolari, stanno bene
6 settembre 2004
Emilio Nessi
Fonte: www.corriere.it
6.09.04

. Si chiama Sleddog Husky Village. Qui, come annuncia la pubblicità, si pratica uno sport a contatto con i cani, nella natura ancora incontaminata. Ma d’estate il ghiaccio lascia spazio allo sterrato e all’asfalto e gli animalisti protestano: «Per i cani correre così sotto il sole è un inferno». Lo sleddog è uno sport che affonda le sue radici nei grandi inverni del Nord quando per gli uomini farsi trainare sulle slitte dai cani era una forma di sopravvivenza. Distanze enormi, condizioni estreme. Un fascino particolare arrivato fino alle nostre latitudini: oggi partecipare alla più importante competizione che si disputa in Alaska è il traguardo di molti appassionati. Anche in Italia questa disciplina ha avuto un successo crescente. Al passo del Tonale, nei mesi invernali molti turisti si lasciano trasportare sulle slitte trainate dai cani tra i boschi innevati. Un autentico boom di richieste. Così, c’è anche chi ha pensato di realizzare speciali carrelli con ruote in gomma per proseguire l'attività anche nei mesi estivi. Con una differenza, appunto: quella di far correre i cani su un sentiero sterrato al posto della pista di ghiaccio. Così è nato il Centro italiano sleddog.

Sono 29 i protagonisti a 4 zampe (tutti della razza Alaskan husky) utilizzati in questa attività che gli animalisti definiscono «molto commerciale e poco sportiva». Il costo delle uscite varia tra i 30 e i 40 euro.
Secondo l’allarme lanciato dalla presidente dell'Enpa di Sondrio, Doris Formiatti, «Una simile attività, in queste condizioni, può configurare il reato di maltrattamento. E poi i cani sono tenuti legati a una catena lunga appena due metri, agganciata a un paletto conficcato al suolo. I responsabili del centro non rispettano l'ordinanza del Comune di Valdidentro secondo la quale la catena non deve avere misura inferiore ai quattro metri e deve essere fissata ad un cavo aereo in modo da permettere all'animale di muoversi senza restare impigliato. Chiederemo alle autorità competenti di effettuare un sopralluogo per verificare se vengono rispettate le le norme per il benessere degli animali».

Tutto regolare secondo il responsabile del centro estivo, per il quale i suoi cani sono in buone condizioni. «Tutti gli animali - spiega Lorenzo Tilli - vengono visitati una volta al mese da un veterinario di Sondrio. In questi giorni la Forestale ha compiuto un sopralluogo e non ha riscontrato alcuna irregolarità. E' uno sport che dà emozioni. Il nostro programma estivo prevede escursioni individuali e guidate tra i boschi su distanze che variano dagli 8 ai 50 chilometri».
Il tutto, come annuncia un voluminoso depliant, comodamente seduti, mentre i cani vengono guidati da un istruttore. Ma chi lo desidera può anche imparare a condurre personalmente la muta.
Nel grande recinto, intanto, i cani in attesa dell'allenamento quotidiano sono impazienti di correre. Solo alcuni di loro, a metà pomeriggio, saranno però portati fuori e legati al carrello. Il gruppo, che varia da 6 a 10 cani, comincia così la corsa ad un preciso ordine dell'istruttore. Non sul ghiaccio, ma su asfalto o terra battuta, sotto un sole cocente che niente ha a che vedere con quello del Grande Nord. Per i cani una gran fatica, spesso litigano. «E proprio loro - dicono gli animalisti - che sono capaci di trottare per decine di chilometri sulla neve, sono sfiniti appena dopo pochi chilometri».

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