L’ordinanza di Sirchia sui cani pericolosi e tutte le lacune da colmare
23.09.04
Ho già scritto che l’ultima ordinanza del ministro Girolamo Sirchia sui “cani pericolosi” è certamente un passo avanti, rispetto alla precedente, ma rimangono alcune zone d’ombra che il ministero farebbe bene a chiarire.
Ho poche speranze che il ministro, con tutto quel che ha da fare, abbia il tempo di leggere questa rubrica, ma chissà, magari qualcuno vicino a lui ….
La nuova legge vieta e sanziona l’addestramento teso ad esaltare l’aggressività. Bene, come la mettiamo dunque con le prove ufficiali cui l’Ente Cinofilo Italiano sottopone i cani da difesa? In altri termini, le prove cui vengono sottoposti i cani da difesa, al fine di ottenere il brevetto, sono considerati in grado di esaltare l’aggressività (quindi vietate e sanzionate) o no?
Personalmente credo che dovrebbero essere vietate per svariati motivi. Prima di tutto, perché non abbiamo bisogno che ai giardini pubblici passeggino cani da guerra tenuti al guinzaglio da padroni magari un tantino esibizionisti. Con l’eccezione dei cani in mano alle forze dell’ordine, non se ne sente proprio l’esigenza. Secondariamente, perché il cane “brevettato” non subisce più alcun controllo. E se perde un po’ di senno, magari durante la vecchiaia, saprà ricordare e rispondere sempre agli ordini impartiti? E se viene ceduto ad un altro padrone che non lo sappia guidare come il primo assieme al quale era stato addestrato?
Per mettere al corrente il lettore profano di come avvengano le prove di difesa, riporto solo alcuni passi dal regolamento.
“Quando conduttore e cane sono giunti alla distanza di cinque/sei passi, dal nascondiglio, su indicazione del giudice, il figurante esce dal nascondiglio dirigendosi verso il conduttore minacciandolo armato di bastone flessibile. Il cane dovrà reagire con energia e rapidità afferrando la manica con presa forte e sicura interrompendo la corsa del figurante. Quando il cane avrà ben afferrato la manica il figurante colpirà due volte il cane con il bastone flessibile”. Ancora. “Su invito del giudice il figurante munito di bastone esce dal nascondiglio e si dirige al passo normale verso il cane, il conduttore dalla posizione base intima al figurante di fermarsi con il comando “alto là”. Il figurante ignorando l’intimazione attacca frontalmente il cane al passo di corsa minacciandolo con il bastone. Al comando del giudice il conduttore, senza muoversi dal posto, con il comando “attacca” fa intervenire il cane. Il cane deve difendersi affrontando il figurante senza esitazioni afferrando la manica con presa forte, sicura e senza nervosismo”.
Adesso giudicate un po’ voi se queste manovre, applicate ad un Rottweiler o ad un Schnauzer gigante, tendano o meno ad esaltare l’aggressività del cane. Personalmente ho già giudicato, e non da veterinario ma con il buon senso.
Sociale.network