"Signore perdonaci per l'arrosto"
5.10.04
In questo week end cominciano le manifestazioni che culmineranno nel World Animal Day, previsto per il 4 ottobre, festa di S. Francesco, il patrono degli animali. Mentre le nostre piazze si riempiranno di salvadanai nei quali infilare generose offerte a favore di cani e gatti abbandonati, nelle chiese e nelle case di religiosi e praticanti britannici accadrà qualcosa di molto speciale.
Per la prima volta nella storia di questo Paese, preso come esempio in tutto il mondo per quanto riguarda l’attenzione verso il benessere animali, ai fedeli viene chiesto non soltanto di ringraziare Dio prima del pranzo domenicale, ma di recitare speciali preghiere verso le anime di vacche e maiali macellati per fornire la carne che finirà nei loro piatti.
In verità le preghiere non saranno rivolte solo agli animali da macello, ma anche a quelli uccisi nella caccia e nei laboratori di vivisezione, senza trascurare quelli sfruttati nei circhi o messi in mostra nelle fiere paesane nonché tutti i maltrattati dall’umana crudeltà.
Non è più sufficiente, come abbiamo visto in mille film, la solita formuletta recitata prima del pranzo domenicale: “Ringraziamo il Signore per il cibo che ci concede di mangiare”.
La nuova sensibilità religiosa necessita oggi di estendersi anche ai nostri fratelli minori ed è per questo che la RSPCA (la potente Protezione Animali inglese)ha rispolverato un vecchio manualetto del ’75 e ne ha inviato una riedizione a 6500 sacerdoti Anglicani con preghiera di leggere e applicare la nuova liturgia.
Il libretto s’intitola “A Service for Animal Welfare” e, in sostanza, detta le nuove linee guida che dovrebbero tenere i corretti praticanti nel loro rapporto etico con gli animali.
Si tratta di vere preghiere formulate dal reverendo Dr. Andrei Linzey che occupa uno dei primi posti al mondo nella conoscenza della teologia applicata al benessere animale, docente di questa materia a Oxford.
Linzey, vegetariano convinto, sostiene che i Cristiani non possono considerare gli animali dei pezzi di carne e che Dio ha esteso la sua grazia a tutte le creature viventi, anche se questo può sembrare troppo radicale. “Lo è solo“ testuali parole di Linzey “perché abbiamo trasformato gli animali in macchine da cibo”. Secondo Linzey il clero spesso non ammette che la sensibilità zoofila sia una dote Cristiana.
“Tutto sommato” dichiara il reverendo “è stato un prete Anglicano nel 1824 ad aiutare la fondazione della RSPCA, la prima associazione per la protezione degli animali nel mondo”. Linzey si spinge a dichiarare che “è semplicemente giusto per un Cristiano pentirsi dei peccati commessi contro gli animali” e ricorda che la summa dell’ottica Cristiana può essere rappresentata degnamente dal predicatore Battista Charles Spurgeon, secondo il quale non era vero Cristiano chi non offriva il meglio al proprio cane o gatto.
Sembra avere maggiore prudenza l’Arcivescovo di Canterbury, Rowan Williams che, pur essendo vicepresidente della RSPCA, ammette pubblicamente di mangiare carne e dichiara che queste preghiere non sono un invito al vegetarismo.
“La Cristianità deve trasmetterci un nuovo modo di sentire” risponde il reverendo Linzey, e questa nuova sensibilità che invoca si rivolge alle anime di chi ci affianca nel cammino di questa vita terrena, quelli spesso considerati blocchi di carne che vivono solo perché anatomicamente dotati di muscoli e nervi in grado di farli muovere, ma cui sono spesso negati i diritti di essere oggetto della pietas umana.
Da domenica prossima dunque, prima di addentare l’arrosto, le tavole dei credenti britannici ascolteranno il capofamiglia invocare il perdono per il vitello macellato. Poi sarà tintinnio di forchette e coltelli che affondano nella carne resa pura dal perdono. E dall’appetito. OSCAR GRAZIOLI
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