Uccelli accecati per venderli
Catturati, accecati, torturati e venduti. E' la fine che ogni anno a Palermo fanno almeno 100mila uccelli. La denuncia arriva dalla Lav (Lega antivivisezione) che ieri, nel corso di una iniziativa pubblica organizzata nella sede del Comune palermitano, ha mostrato le immagini del mercato illegale degli "uccellatori" del popolare quartiere Ballarò. Con un video-choc, frutto di mesi di appostamenti, la Lav ha documentato il traffico di uccellini da cattura, soprattutto cardellini, molti dei quali accecati con spilli roventi, in ossequio alla credenza popolare secondo cui così si intensificherebbe il loro canto. Il video è stato consegnato alle forze dell'ordine, al prefetto e al sindaco Diego Cammarata; a loro Giovanni Guadagna, responsabile nazionale della Lav ha chiesto di disporre dei controlli ogni domenica, fin dalle prime ore dell'alba.
Il mercato di Ballarò è uno dei maggiori punti di diffusione dei cardellini in Italia. Cuore vitale del quartiere Albergheria, affonda le sue origini nella tradizione araba. Il nome Ballarò infatti deriverebbe da Segel ballarath che vuol dire sede di fiera, o più probabilmente da balalah, cioè confusione. E' qui che si consuma l'ultimo atto di una lunga sequela di illegalità che vanno dalla semplice caccia all'utilizzo di tecniche, come quella dell' "uccellagione" che si serve, come richiami, di uccelli vivi, sino alla barbara usanza dell'accecamento. In Italia la vendita di questi uccelli è proibita e se un negozio di animali espone dei cardellini, deve essere subito avvisata la guardia forestale o un altro organo di polizia. «In genere, i "cardiddi" - spiega Giovanni Guadagna della Lav - vengono catturati con l'uso di particolari reti a scatto, chiamate "prodine", nei pressi dei quali sono sistemati mazzi di ortica, o un cardellino da richiamo. Si arriva ai casi estremi, come quello del povero uccellino infilzato ad un amo e costretto ad emettere grida di dolore». Catturati, vengono poi stipati in piccole gabbie di legno pronte per essere esposte, ogni domenica, a Ballarò. I prezzi vanno da un minimo di 10 euro a "pezzo" fino ad oltre 100 euro per gli incroci o i campioni di canto. Oltre ai cardellini vengono venduti molti altri passeriformi: verdoni, fringuelli, verzellini, zigoli, calandri, tutti protetti dalla legge.
A Ballarò vegono smerciati anche gli "nuvidduna", ossia i pulcini di cardellino catturati direttamente nel nido e più adatti ad essere allevati in gabbia da una femmina di canarino utilizzata come "balia". Ma il mercato illegale di cardellini si estende oltre Palermo raggiungendo le coste maltesi e il nord Italia. In Sicilia tenere un "cardiddu" in casa è di uso comune. «E' talmente normale, - spiega Guadagna - che, agli atti del Tribunale di Palermo, c'è il racconto di come un notissimo killer di mafia attirò la sua vittima in un mortale tranello proponendogli una partita di cardellini di cattura». Attraverso un appello rivolto allo stesso sindaco Cammarata la Lav chiede il definitivo smantellamento di quella che viene definita una «vergogna nazionale» denunciando «l'ufficializzazione silenziosa» di cui gode.
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