Mali & Animali
17.11.04
Disperdendosi al segnale convenuto in ogni direzione e costringendo così i partecipanti a rincorrerle per tutta la zona. Animali birboni senza dubbio, pecorelle spiritose che amano divertirsi. Animali (o pecoroni, è il caso di dirlo) che rincorrono per sadismo e animali che si fanno rincorrere per divertimento.
Spesso però ci sono animali che vengono acchiappati e trasformati prima in pacchi postali per divenire poi carta moneta ed essere trasferiti su tavole imbandite come succulenti bocconcini prelibati per pochi intimi, ma a volte anche trasformati come unguenti miracolosi che fanno crescere le ciglia di velluto oppure diventare divertimento sadico per bambini.
L'aumento di episodi di contrabbando di animali nativi ha portato recentemente le autorità australiane ad intensificare i controlli all'aeroporto di Sydney e alla scoperta di oltre 50 rettili stipati in pacchi postali e dichiarati come souvenir in partenza per il Giappone dove pare ci siano parecchi collezionisti di lucertole della specie "dal dorso a ciottoli" o "Tiliqua rugosa" e "draghi barbuti" e perfino di tartarughe a collo lungo.
Ma il fenomeno del contrabbando di animali (spesso protetti da leggi nazionali) non riguarda solo alcune zone del pianeta, visto che anche in Italia qualche mese fa all'aeroporto di Milano Malpensa, sono stati scoperti almeno 300 scorpioni vivi di cui 160 delle specie più velenose. Nello scalo aereo di Fiumicino invece, sono state trovate anche due scimmie nascoste in una valigia e pronte per essere consegnate all'acquirente di turno.
Negli ultimi tempi nello stesso aeroporto sono state fermate 50 persone ed emesse nei loro confronti sanzioni amministrative per 300mila euro per l'importazione illegale di "materiale" protetto dalla Convenzione di Washington, sul commercio internazionale delle specie di fauna e flora selvatiche minacciate di estinzione.
La Convenzione di Washington (identificata con l'acronimo C.I.T.E.S. - Convention on International Trade of Endangered Species) regolamenta il commercio, in termini di esportazione, riesportazione, importazione, transito, trasbordo o detenzione a qualunque scopo, di talune specie di animali e piante minacciate di estinzione, nei 130 Paesi che hanno aderito a tale Accordo.
Spesso purtroppo molti degli animali che vengono contrabbandati muore durante il viaggio. In Cina non si potranno più né vendere né cucinare civette, un piatto considerato prelibato soprattutto nel sud del paese. Pare che il divieto sia giunto dopo il risultato di indagini sulla Sars da parte di esperti sanitari cinesi arrivando a stabilire che le civette sono la causa principale dell'epidemia di Sars scoppiata lo scorso anno. Un'epidemia che ha causato la morte di centinaia di persone in tutto il mondo.
E a proposito di cibo, è successo a una casalinga giapponese in un supermercato di Hong Kong di acquistare un pacco di pasta made in Italy e di trovarci 35 scarafaggi vivi. La casalinga -molto probabilmente vegetariana- oltre a rimanerci male per la sgradita sorpresa, ha denunciato i proprietari del supermercato facendo pagare loro una multa di 2.000 dollari. D'altronde non erano stati citati gli animaletti tra gli ingredienti.
Sempre a proposito di cibo, in Tanzania, nei villaggi lungo la costa meridionale, un leone per un forte mal di denti, come reazione ha ucciso e divorato 35 persone in poco più di due anni. Secondo studi fatti sull'esemplare abbattuto, la scelta di mangiare carne umana, non era dovuta a una scelta di tipo culinario ma piuttosto al fatto che un grosso ascesso sotto un molare rotto in vari pezzi gli procurava un dolore immenso e quindi piuttosto che uccidere i soliti bufali, la scelta ricadeva sulla carne umana, meno dura da masticare (si suppone) rispetto a quella degli animali selvatici. Leoni affamati e senza assistenza sanitaria.
La Fao -organizzazione per l'alimentazione e l'agricoltura delle Nazioni Unite- cita i risultati di uno studio secondo il quale i bruchi nell'Africa Centrale sono già diventati un'importante riserva di cibo. Infatti, un sondaggio effettuato nella Repubblica del Centrafrica, l'85% degli intervistati consuma bruchi, il 70% nella Repubblica Democratica del Congo ed il 91% in Botswana.
Insetti commestibili che diventano fonte di proteine in Africa.
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