Coordinamento Fiorentino contro il Riarmo

L'Unione Europea corre al riarmo, dopo aver creato il nemico con una battente propaganda di guerra. Seguendo le direttive NATO, si è schierata nel conflitto russo-ucraino senza mai cercare una soluzione attraverso la via diplomatica. In tal modo ha partecipato all'escalation del conflitto, e al massacro degli ucraini Le sanzioni emesse nei confronti della Russia hanno provocato in Italia una crisi economica dovuta in particolare all'aumento del prezzo dell'energia: oggi la compriamo a un prezzo superiore dagli USA e da altri paesi Oggi l'Unione Europea lancia una campagna per il riarmo dei paesi membri, violando la regola del pareggio di bilancio, a cui non si è derogato per nessun'altra esigenza, dalla sanità alla scuola al risanamento del territorio. Sta per arrivare in Parlamento il piano di acquisto di 25 nuovi F35: il costo di uno di questi apparecchi corrisponde al costo per la costruzione di un ospedale nuovo. Allo stesso modo, è possibile mostrare come l'acquisto di nuovi armamenti sottragga risorse importanti a settori vitali per la popolazione L'aumento delle spese militari favorisce esclusivamente l'industria bellica e le grandi finanziarie che investono in queste industrie. La mancanza di trasparenza sugli investimenti e sul commercio di armi diventa sempre più marcata, anche a causa delle successive modifiche alla legge 185/90, che ne stanno profondamente limitando l'efficacia Riarmarsi significa andare verso la guerra: se si costruisce un nemico e ci si arma non è per difendersi, e certo non è per costruire la pace Proponiamo quindi un'ampia e costante mobilitazione, che coinvolga via via quante più realtà e persone possibili, coordinandoci allo stesso tempo con le reti che si muovono sugli stessi obiettivi in Italia e in Europa Il Coordinamento Fiorentino contro il Riarmo è in piazza tutti i venerdì per contestare l'enorme spreco di risorse previsto dal progetto ReArmEurope, per contrastare la martellante propaganda di guerra e per chiedere che la soluzione dei conflitti venga perseguita attraverso il dialogo e la diplomazia.
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