Atella, nuova megadiscarica. Solidarietà ai cittadini
Nonostante il deludente 5% di Raccolta Differenziata dichiarato dal'Amministrazione comunale, Atella ospiterà una nuova mega-discarica comprensoriale, prevista dal Piano Provinciale dei Rifiuti, che dovrà accogliere la "monnezza" dei Comuni di Atella, Rionero in Vulture, Ruvo del Monte, San Fele, Rapone e Barile. La nuova discarica – di 90.000 metri cubi e del costo di oltre 2milioni di euro, per la quale il Comune di Atella ha già dato inizio alle procedure di gara – sorgerà il località Cafaro, nell'area adiacente alla discarica esistente la cui capacità è di 140.000 metri cubi per una capacità complessiva di 230.000 metri cubi. Abbinato alla nuova discarica è previsto un nuovo impianto di vagliatura, nonostante il vecchio non sia mai stato utilizzato, che rischia di fare quindi la stessa fine.
La OLA (Organizzazione Lucana Ambientalista) – Coordinamento apartitico territoriale di Associazioni, Comitati, Movimenti e Cittadini - esprime la propria solidarietà e sostegno al "Comitato No Discarica" costituito dai cittadini di Atella che, giustamente, si battono contro l'ampliamento della discarica comunale. Il nuovo progetto avviene in spregio della salute e dei legittimi interessi degli agricoltori e degli allevatori, già danneggiati, con problemi di inquinamento causati dalla discarica esistente, di cui ora se ne prevede l'ampliamento in assenza della bonifica del sito della vecchia discarica. La OLA chiede al Comune di Atella di sospendere la procedura di affidamento dei lavori, al fine di valutare con i cittadini - in un Consiglio comunale aperto - tutte le problematiche da essi sollevate.
In conclusione, ci dispiace annotare di essere di fronte ad un bell'esempio di spreco di denaro pubblico, alla faccia dei cittadini contribuenti che rischieranno di subire oltre i danni per la salute anche la beffa di bollette più salate, per far fronte allo smatimento dei rifiuti: prima convogliati presso la discarica e poi presso l'inceneritore Fenice, in quello che può essere definito il "tour della monnezza lucana" promosso dall'Assessorato all'Ambiente Provinciale, basato sull'impiantistica, sulle discariche e sugli inceneritori gestiti dai grandi affari, mentre la raccolta differenziata nei comuni "rimane al palo" dell'incapacità di pubblici amministratori.
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