Marconia, trivella nel centro abitato: e la salute?
Se il petrolio è la panacea di tutti i mali - come proclamato dai politici interessati - qualcuno, forse, dovrebbe spiegarci come mai in un comune come Pisticci, dove l'oro nero (degli altri) si estrae da oltre trent'anni, non ha stravolto in meglio la qualità della vita della popolazione locale. La cittadina è, invece, nota per l'enorme tasso di disoccupazione, una grave situazione ambientale causata dall'inquinamento ed un peggioramento della qualità della vita per le malattie, che non sono rese pubbliche in mancanza di una indagine epidemiologica sul territorio.
In tutte le parti del Mondo è proibito trivellare vicino ai centri abitati. In Basilicata si rilasciano, invece, con molta facilità, i pareri di Valutazione d'Impatto Ambientale (V.I.A.) per estrarre petrolio e gas senza le dovute valutazioni di carattere ambientale e sanitario (a Villa d'Agri una trivella è vicina all'ospedale). Negli Stati Uniti è proibito trivellare vicino a laghi, corsi d'acqua e fino ad un limite di 160 Km dalla costa. A Marconia (Basilicata, Matera, comune di Pisticci) manca poco che si trivelli all'interno dei condomini.
I limiti di emissioni degli inquinanti petroliferi per le società che trivellano in Italia sono molto elevati (vedi il caso dell'Idrogeno Solforato H2S, gas altamente tossico). Secondo l'OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità, il limite di H2S dovrebbe essere inferiore a 0,005 parti per milioni, mentre le industrie petrolifere in Italia possono immettere nell'aria fino a 30 ppm, ossia quantità 6.000 volte superiori al limite dell'OMS. L'Idrogeno Solforato è il gas che causò la morte degli operai della Truck Service di Molfetta e degli operai del depuratore vicino a Catania. La Regione Basilicata ha emanato nel mese di Maggio 2008 un bando sul monitoraggio ambientale che non è ancora operativo. L'unica centralina Arpab dell'aria di Pisticci non controlla gli inquinanti pericolosi del petrolio, come l'H2S , gli Ipa e i Cov, anzi per il particolato Pm10 a Ottobre 2008 la centralina non ha funzionato per 181 su 300 giorni e, nei giorni monitorati, 8 erano fuori norma (dati elaborati dal sito www.arpab.it).
Alla nostra richiesta di dati sulle emissioni di Idrogeno Solforato la Regione non è stata in grado di fornirli pubblicamente (a Pisticci si estrae da oltre 30 anni). La falda acquifera, se non opportunamente monitorata, è a rischio per i prodotti di trivellazione così come pure l'acqua dei pozzi vicino alle trivelle, dove si emunge acqua per le aziende agricole, zootecniche e per l'uso nelle case private. Inoltre, le trivelle in genere utilizzano le teste ad uranio impoverito (la radioattività decade in circa 10 anni) e altre sostanze chimiche pericolose che generano rifiuti da trivellazione da smaltire in discariche idonee. Inoltre, i pozzi possono essere oggetto di incidenti gravi. A Policoro, nel 1991, il pozzo denominato "Policoro 001" esplose e bruciò gas venefici nell'aria per oltre 15 giorni, con ricadute al suolo nei poderi e con danni ai residenti, con quantità di inquinanti che nessuno ha quantificato.
Visti i fatti appena esposti, il Movimento NoScorie Trisaia - anche in pieno accordo con la OLA (Organizzazione Lucana Ambientalista), coordinamento territoriale al quale fa parte - chiede al Sindaco di Pisticci, in qualità di massima autorità di salute e sicurezza pubblica sul territorio:
1) Il monitoraggio continuo di tutti gli inquinanti con dati pubblici e continui;
2) La verifica delle condizioni ambientali e la sospensione delle attività per l'assenza di minime condizioni di sicurezza necessarie alla tutela della popolazione troppo vicina all'impianto estrattivo;
3) Di convocare con urgenza un Consiglio comunale aperto, per dare la parola a tutte le forze politiche e ai cittadini, sulla gestione del territorio e sulla tutela della salute pubblica.
Sociale.network