Monitoraggi ambientali: prescrizioni inattuate e impegni disattesi

Dopo dieci anni di inadempienze la OLA auspica che l’Assessore all’Ambiente della Regione Basilicata, Vincenzo Santochirico, indichi con chiarezza quali siano le azioni che la Regione intende perseguire.
2 febbraio 2009
OLA | Organizzazione Lucana Ambientalista

Cartello rischio idrogeno solforato La OLA (Organizzazione Lucana Ambientalista) – Coordinamento apartitico territoriale di Associazioni, Comitati, Movimenti e Cittadini - nell’esprimere pieno sostegno all’associazione politico-culturale “Laboratorio per Viggiano”, ne condivide le preoccupazioni espresse durante l’iniziativa tenutasi a Viggiano, nella quale sono stati denunciati l’insufficienza dei monitoraggi ambientali e gli effetti delle emissioni chimiche dell’industria petrolifera sulla salute della popolazione.

Monitoraggio Centro Oli “Val d’Agri”
La OLA evidenzia come per il Centro Oli ENI “Val d’Agri” siano state disattese, parzialmente e/o in toto, le prescrizioni ambientali incluse nel Decreto VIA (Valutazione Impatto Ambientale) rilasciato dal Ministero dell’Ambiente il 5 Febbraio 1999. In particolare sono state disattese le prescrizioni indicate nei punti 2,3,4,5,6,7,8 e 9 del Decreto citato ed in particolare il monitoraggio di tutti i parametri degli inquinanti, come ad esempio l’H2S (Idrogeno Solforato), il benzene, gli IPA, i COV (sul sito ufficiale della Regione Basilicata non vengono riportati i valori di queste emissioni) e le modalità di rilevazione specificate nello stesso Decreto, riguardanti un’industria - non a caso inclusa nella normativa “Seveso” - considerata ad alta pericolosità per l’ambiente e per la salute umana.

Monitoraggio pozzi petroliferi e oleodotti del giacimento Val d'Agri
Per quanto riguarda il monitoraggio delle emissioni inquinanti presso i pozzi petroliferi e lungo gli oleodotti, di cui il Decreto VIA dei Ministeri Ambiente e per i Beni e le Attività Culturali n. 3804 del 16 Giugno 1999, risultano totalmente e/o parzialmente disattesi i punti 6, 7, 8, 8a, 8b e 8c del Decreto citato, nonché i contenuti dell’art.3, punti III e IV, dell’intesa ENI – Regione Basilicata, approvata con precedente delibera della Giunta Regionale della Basilicata n.3530 del 18 Novembre 1998, mai rimodulata alla luce delle prescrizioni della VIA nazionale.

Monitoraggio pozzi Progetto Tempa Rossa - Centro Oli Val Camastra
Per quanto riguarda le attività di monitoraggio ambientale del Centro Oli di Corleto Perticara e le attività petrolifere della TOTAL relative al progetto Tempa Rossa, risultano gravi i ritardi e le carenze per l’attuazione delle prescrizioni a carico degli Enti ed i soggetti indicati nella Delibera CIPE (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica) del 21 Dicembre 2007, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n.179 del 1 Agosto 2008 e le accluse prescrizioni, solo parzialmente indicate nella precedente delibera della Giunta Regionale della Basilicata n.622 del 3 Maggio 2006 relativa alla VIA del “Progetto Tempa Rossa” che andrebbe quindi di conseguenza rimodulata alla luce delle prescrizioni contenute nella citata delibera CIPE.

Dopo dieci anni di inadempienze la OLA auspica che l’Assessore all’Ambiente della Regione Basilicata, Vincenzo Santochirico, indichi con chiarezza quali siano le azioni che la Regione intende perseguire sul monitoraggio ambientale delle attività petrolifere, abbandonando la politica degli annunci, per passare ad indicare con chiarezza con quali strumenti intende garantire le prescrizioni indicate dalla normativa nazionale ed il diritto di informazione circa gli inquinanti prodotti durante le attività petrolifere, che non possono limitarsi solo agli inquinanti attualmente rilevati. La OLA spera che vengano illustrati alle comunità locali i contenuti delle azioni previste nel Bando Regionale sul monitoraggio ambientale in via di espletamento, al fine di evitare il ripetersi di inadempienze e lacune sul tipo, qualità e quantità di emissioni da monitorare, con i tempi necessari per la messa a regime della rete di rilevazione a garanzia della salute e dell’ambiente, per i quali è necessario programmare screening sanitari, piani di protezione civile e piani di ripristino ambientali, di concerto con gli Enti presenti sul territorio e le associazioni di Protezione Civile e di Volontariato.

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