Industrie a rischio in Basilicata: informazione assente sui piani di emergenza

In Basilicata sono 9 le industrie a rischio incidente rilevante iscritte nell’inventario del Ministero dell’Ambiente (aggiornamento ottobre 2010) e soggette alla normativa Seveso Bis.
17 gennaio 2011
OLA (Organizzazione Lucana Ambientalista)

Serbatoio di Gas Prendendo spunto dalla denuncia del sindaco di Grumento Nova circa la mancata informazione sul Piano di Emergenza Esterno al Centro Olio ENI della Val d’Agri in occasione dell’ultimo episodio del 26 dicembre 2010 (presunta fuga di idrogeno solforato), la OLA (Organizzazione Lucana Ambientalista), evidenzia come In Basilicata siano 9 le industrie a rischio incidente rilevante iscritte nell’inventario del Ministero dell’Ambiente (aggiornamento ottobre 2010) e soggette alla normativa Seveso Bis (6 nella provincia di Potenza e 3 nella provincia di Matera). Il D.Lgs n.334/1999, modificato dal 238/2005 suddivide gli stabilimenti a rischio in due “categorie”: stabilimenti che debbono rispettare solo alcuni adempimenti previsti dal decreto (art.6) e stabilimenti che debbono rispettare tutti gli adempimenti previsti dal decreto (art.8). In Basilicata sono iscritti i seguenti stabilimenti:

Centro Olio di Viggiano – ENI Spa Divisione E&P Centro con attività di trattamento di idrocarburi (liquidi e gassosi) provenienti dai pozzi, stoccaggio e spedizione di petrolio grezzo, spedizione di gas naturale, produzione di zolfo liquido, stabilimento ubicato nel territorio di Viggiano (art.8);

Liquigas Spa con attività di deposito di GPL ubicato nel territorio di Potenza (art. 6);

Mazzola Gas Srl con attività di deposito di GPL ubicato nel territorio di Potenza (art. 6);

BLPG Srl con attività di deposito di GPL ubicato nel territorio di Venosa (art. 8);

Compass Spa con attività di deposito GPL ubicato nel territorio di Vaglio di Basilicata (art. 6);

Commer TGS Spa con attività di produzione di imbottiture in poliuretano espanso ubicato nel territorio di Melfi (art. 8);

S.I.P. Sud Italia Poliuretani Srl con attività di produzione di poliuretano espanso ubicato nel territorio di Matera (art. 8);

DOW Italia Srl con attività di produzione di resine epossidiche ubicato nel territorio di Pisticci (art. 8);

Mythen Spa con attività di produzione di biodiesel, di olio di soia epossidato, di glicerina pura, di fosfato monopotassico, ubicato nel territorio di Ferrandina (art.6).

Consultando i siti web istituzionali delle Prefetture di Potenza e Matera, che curano il piano di emergenza esterno, risulta essere stato pubblicato solo il piano di emergenza della DOW Italia Srl con sede legale a Milano. Questo stabilimento ubicato nel comune di Pisticci effettua lavorazioni di resine epossidiche ed é sottoposto all’art. 8 del D.Lgs. n.334/1999. Dal piano emerge che nello stabilimento è presente una sostanza pericolosa tossica e cancerogena denominata “epicloridrina” con una quantità massima stoccata di 551 tonnellate in forma liquida. Tra i criteri per la valutazione del rischio tossicologico vi sono eventuali “emissioni in atmofera di epicloridrina per cricche o rottura di apparecchiature o componenti” e successivi incendi, da cui sono stati predisposti scenari incidentali per “zone”: prima zona (di sicuro impatto) per m.16, seconda zona (di danno) per m.20, e una terza zona fuori lo stabilimento (di attenzione) pari a m. 248.

Per quanto concerne l’attività di informazione, previa predisposizione di specifici opuscoli sulle norme comportamentali a cura dei Sindaci dei comuni interessati, dei 9 comuni in cui ricadono gli stabilimenti a rischio in Basilicata, solo il Comune di Potenza ha reso pubblici i relativi opuscoli sul proprio sito web istituzionale e riguardano i depositi di GPL della Liquigas Spa e la Mazzola Gas Srl. Questi stabilimenti, infatti, stoccano GPL (Gas di petrolio liquefatto), una miscela di idrocarburi costituita essenzialmente da propano e butano. Tra le informazioni tossicologiche, se il gas viene sprigionato a causa di un incidente, può avere una tossicità acuta per asfissia e, nel caso si presenti nello stato liquido, può provocare gravi lesioni da freddo.
Per tutti gli altri comuni, non risultano pubblicate notizie in merito alle norme comportamentali da seguire da parte delle popolazioni in caso di incidenti rilevanti, compreso il Comune di Viggiano in cui ricade il Centro Olio dell’Eni. Non risulta, invece, dall’inventario nazionale del Ministero dell’Ambiente il Centro Olio ENI di Pisticci, ubicato in località Pozzitello, di cui non si conosce il motivo per il quale non sia stato sottoposto alla Direttiva Seveso.

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