Ancora disinformazione sull'inceneritore Fenice

Il comitato Diritto alla Salute di Lavello ritiene necessario fare alcune precisazioni relativamente a certe dichiarazioni raccolte tra i cittadini di Lavello sull'attività dell’inceneritore di Melfi.
24 gennaio 2011
Comitato Diritto alla Salute di Lavello

Un inceneritore Il comitato Diritto alla Salute di Lavello ritiene necessario fare alcune precisazioni relativamente a certe dichiarazioni raccolte tra i cittadini di Lavello relative all’attività dell’inceneritore Fenice EDF di San Nicola di Melfi e pubblicate sulla Gazzetta del Mezzogiorno del 19 gennaio 2011. In una di queste si affermava che l’inceneritore Fenice fosse utile e trovasse la sua ragion d’essere nella necessità di risolvere il problema dei rifiuti urbani. In realtà, come emerge chiaramente dal “Rapporto rifiuti urbani 2009” – ISPRA, l’inceneritore Fenice EDF “tratta”, cioè brucia, 39.614,40 tonnellate di rifiuti di cui 20.884,40 tonnellate di rifiuti pericolosi, tra rifiuti sanitari e altri speciali, e “solo” 6.318,40 tonnellate di RU (rifiuti urbani). Quindi l’inceneritore solo in minima parte viene utilizzato per distruggere la nostra “immondizia”, ed invece viene utilizzato principalmente per distruggere rifiuti speciali e pericolosi. Ancora dobbiamo rilevare una grave inesattezza. Il problema relativo all’inquinamento prodotto da Fenice EDF non riguarda solo l’aria che respiriamo, ma anche e soprattutto l’acqua e la terra.

Giova ricordare che a gennaio/febbraio 2009 si è verificata una grave fuoriuscita di inquinanti dal termodistruttore, perdita che ha interessato la falda acquifera sottostante con conseguenze ancora non valutabili sull’agricoltura, l’ambiente e la salute umana. La situazione è tanto più grave tenuto conto che in base alle ultime rilevazioni ARPAB di settembre 2010 relative ai metalli pesanti molti valori sono ancora abbondantemente oltre il limite previsto dalla normativa, quindi l’inquinamento da metalli pesanti a settembre 2010 era tutt’altro che rientrato.

Giudichiamo, inoltre, necessario ricordare, a quei pochi distratti, che sono 4 anni che il nostro comitato si batte per la trasparenza e per un controllo vero di questo inceneritore, oltre a richiedere un ridimensionamento di questo impianto. Sono 4 anni che diamo vita ad iniziative, raccolte firme, aderiamo ad iniziative sul territorio, interpelliamo i nostri politici chiedendo risposte mai ottenute, facciamo incontri quasi settimanali, partecipiamo a dibattiti ed incontri organizzati da altri comitati ed associazioni. Ed infine vorremmo solo ribadire che i risultati veri si ottengono solo con l’unione e la partecipazione di cittadini informati e consapevoli.

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