La Prigione di Guantánamo deve essere chiusa
Cinque specialisti in diritti umani dell'Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) hanno chiesto al Governo degli Stati Uniti la chiusura della base navale di Guantánamo, territorio occupato di Cuba. Hanno chiesto inoltre che ai prigionieri sia fatto un processo oppure siano lasciati in libertà. I relatori hanno denunciato che i prigionieri sono vittime di torture e maltrattamenti.
Il documento dell'ONU è il risultato di 18 mesi di studi uniti a carico di esperti in temi relazionati con tortura, detenzione arbitraria, libertà di religione, diritto alla salute ed indipendenza di giudici ed avvocati. I cinque relatori della Commissione dell'ONU per i Diritti umani hanno segnalato che le tecniche di interrogatorio autorizzate dal Dipartimento di Difesa degli Stati Uniti "vogliono dire trattamenti umilianti" ai prigionieri.
Gli autori dello studio sono Manfred Nowak, relatore sulla Tortura; Leandro Despouy, sull'Indipendenza di Giudici ed Avvocati; Asma Jahangir, sulla Libertà di Religione; Paul Hunt, sui Diritti alla Salute Fisica e Mentale; e Leila Zerrougui, su Detenzioni Arbitrarie. Il rapporto si basa su informazione del Governo degli Stati Uniti; interviste con ex detenuti in Guantánamo che vivono attualmente in Francia, Spagna e Regno Unito; e dichiarazioni di avvocati in nome di alcuni degli attuali prigionieri.
Il rapporto raccoglie anche informazioni di dominio pubblico, notizie di organizzazioni non governative (ONG), documenti ufficiali declassificati degli Stati Uniti ed informazioni giornalistiche. I relatori si sono lamentati che il governo statunitense non abbia permesso di visitare liberamente i detenuti per realizzare interviste, come è prassi abituale di tutti i paesi che normalmente la Commissione visita.
Gli specialisti hanno concluso che i detenuti di Guantánamo hanno diritto a fare ricorso presso una corte giudiziale riguardo la legalità della loro detenzione davanti ad un'istanza giudiziale ed ad essere liberati qualora si stabilisca che la detenzione non ha basi legali. Hanno anche sostenuto che i meccanismi utilizzati equivalgono a detenzione arbitraria e hanno segnalato che il Potere Esecutivo degli Stati Uniti opera come apparato giuridico, il che costituisce una violazione del diritto ad un processo.
Il rapporto denuncia inoltre i tentativi del governo statunitense di ridefinire la tortura nel quadro della lotta al terrorismo al fine di rendere lecite certe tecniche di interrogazione proibite a livello internazionale.
Nel quarto anniversario di apertura della prigione di Guantánamo, Amnesty International ha chiesto a Washington di effettuare un’indagine sulle condizioni della prigione. L'organizzazione ha dichiarato che esistono nuove testimonianze di detenuti, secondo i quali sono stati inflitti maltrattamenti fisici e psicologici ai prigionieri dell’impianto, situatoin un territorio occupato contro la volontà del paese e del governo di Cuba.
Attualmente nella base militare statunitense all'est dell'isola di Cuba sono rinchiusi circa 500 individui di 35 paesi. Secondo Amnesty International, questi uomini non sanno quando usciranno di lì ed in varie occasioni gli è stato detto che non lasceranno mai quella prigione.
http://www.adital.com.br/site/noticia.asp?lang=ES&cod=21215
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