Punta Perotti, in polvere il primo degli ecomostri
Il primo blocco di Punta Perotti, è stato abbattuto. È crollato alle 10,31 e la sua fine è stata «immortalata» da centinaia di foto e filmati, trasmissioni in diretta TV e «streaming video» in tempo reale in internet. In pochi secondi, dopo l'esplosione simultanea di 350 chili di dinamite in gelatina. L'imponente costruzione si è ridotta ad un enorme cumulo di detriti, avvolto dalla nube di polvere sollevata per il crollo.
La storia di Punta Perotti, alla periferia sud di Bari risale alla fine degli anni ottanta con i piani di lottizzazione presentati dalle imprese Andidero, Matarrese e Quistelli per la realizzazione del complesso immobiliare che guarda verso il mare e che gode anche del paesaggio della città. Il Comune approva il progetto nei primi anni novanta e e nel '95 rilascia le concessioni edilizie.
Nel '97 incomincia la lunga battaglia legale con il blocco dei lavori per la costruzione di 300 appartamenti in tre palazzi, due edificati dalla Matarrese ed uno dalla Quistelli, che dopo sentenze e ricorsi in Cassazione si conclude solo nel 2001 con l'assoluzione degli imprenditori ma con la confisca dei suoli e degli immobili in quanto ritenuti abusivi (sono stati realizzati a poche decine di metri dalla battigia) e attribuiti al patrimonio del Comune di Bari che ha deciso l'abbattimento. L'opera di abbattimento proseguirà il prossimo 23 Aprile.
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