Ripresi i negoziati di pace
“Le elezioni di un’assemblea costituente, la gestione del disarmo, gli aiuti umanitari per la popolazione colpita”: sono stati questi i temi dei negoziati di pace tra governo e ribelli maoisti ripresi ieri a quattro mesi dall’accordo che il 16 giugno scorso ha posto fine al decennale conflitto nel corso del quale oltre 13.000 persone sono morte. “Cordiale” e “altamente positivo” è stato definito in un comunicato congiunto l’incontro durato oltre otto ore e aggiornato a domani tra una delegazione dei ribelli guidata da Pusha Kamal Dahal noto come ‘Prachanda’ (‘Il terribile’) e i leader dei sette partiti dell’alleanza al potere guidati dal primo ministro Girija Prasad Koirala. Nel corso dei colloqui è stata inoltre presentata la bozza della costituzione ad interim redatta dal comitato incaricato. I nodi del negoziato restano il disarmo dei ribelli e il futuro della monarchia. Il governo vorrebbe infatti che i maoisti deponessero le armi prima delle elezioni di un’assemblea costituente previste non oltre il maggio del prossimo anno, mentre i ribelli vorrebbero custodire le armi sotto la supervisione delle Nazioni Unite sino alle future consultazioni e chiedono che l’esercito nepalese faccia lo stesso. I ribelli inoltre, appoggiati da alcuni partiti dell’alleanza, propongono di indire immediatamente un referendum per abolire la monarchia, mentre altre formazioni politiche insistono perché il re Gyanendra – costretto a cedere il potere lo scorso aprile dopo una sommossa popolare guidata dall’opposizione e appoggiata dai maoisti –mantenga un ruolo cerimoniale all’interno del futuro governo.
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