sequestrati beni di gerarchi della dittatura
“La magistratura ha accettato la nostra richiesta di sequestro delle proprietà ottenute in forma fraudolenta da sei generali dell’esercito. Quando questi terreni torneranno allo Stato se ne ricaveranno almeno 10 milioni di dollari”: lo ha annunciato il procuratore generale Nelson Mora che ieri aveva ordinato l’espropriazione di beni immobili di ex-gerarchi del regime del defunto Alfredo Stroessner, al potere tra il 1954 e il 1989, per risarcire le vittime di violazioni dei diritti umani. Mora ha precisato che lo Stato si costituirà anche come parte civile nel processo in corso per la ripartizione dei beni lasciati in eredità da Stroessner, il cui ‘bottino’ intestato per lo più a prestanome, potrebbe superare i 3 miliardi di dollari, secondo l’avvocato Martin Almada. Lo stesso Almada, già prigioniero politico durante il regime e insignito nel 1992 del ‘Right Livelihood Award’, meglio noto come il Premio Nobel Alternativo, ha rivolto un appello al governo spagnolo affinché apra tutti gli archivi ufficiali dove potrebbero essere contenute informazioni utili a fare luce sugli abusi delle ultime dittature latinoamericane. “Per la memoria e contro l’impunità” è il nome della campagna che Almada ha già lanciato in Germania, e che verrà estesa anche alla Gran Bretagna, alla Francia e al Vaticano. “Rendere pubblici gli archivi del terrore è un fattore essenziale per promuovere i diritti umani e i valori della convivenza democratica, da un lato all’altro dell’Oceano” ha detto il legale, membro dell’Associazione americana dei giuristi.
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