
Nessuna base per nessuna guerra, nessuna guerra
NO ALLA NUOVA BASE MILITARE, AL RIARMO EUROPEO E GLOBALE E ALLA DEVASTAZIONE DEL TERRITORIO. SI ALLA TRASPARENZA, ALLA SPESA SOCIALE, SI ALLA LOTTA CONTRO IL CAMBIAMENTO CLIMATICO L'escalation bellica degli ultimi mesi richiede una risposta generalizzata contro le spese in armamenti e la militarizzazione delle nostre comunità. Il piano Rearm Europe - portato avanti dalla Commissione Europea - che prevede 800 miliardi per il riarmo degli Stati dell'Unione si inserisce in un contesto di guerra globale e segna un'accelerazione nelle politiche di riarmo che da decenni vengono perseguite in Europa, con un ulteriore drammatico taglio alla spesa sociale: dalla scuola alla casa, dalla sanità al lavoro. La scelta di investire sull’economia di guerra non è solo la scelta di un modo distruttivo e violento di decidere gli equilibri internazionali, ma è soprattutto il modo per cercare di far uscire da una crisi sistemica i grandi poteri economici globali, che non riescono più a rispondere a un mondo di disuguaglianze crescenti e di crisi ecologica. Una scelta che mira a garantire la sicurezza e l’ordine sociale attraverso la militarizzazione, invece di investire risorse nel welfare e nella difesa dei diritti umani. Sentiamo l'esigenza di alzare la voce contro ogni politica di riarmo e contro ogni tentativo di militarizzare i territori. Il progetto di una nuova base militare nel cuore del Parco di San Rossore e a Pontedera è solo un eclatante esempio di come le politiche belliciste si riversino nei territori impattando negativamente, con l'investimento 520 milioni di euro per cementificare un'area naturale protetta e con un delicato equilibrio idrogeologico. Abbiamo visto come la vicenda della base dei Gis e del Tuscania sia diventata paradigmatica di come le politiche, nazionali e sovrannazionali, stiano abbandonando ogni tentativo di contrasto alla crisi climatica. Già con la Restoration Law le nuove normative ambientali europee non si applicavano alle infrastrutture militari: ora Fratelli d'Italia propone di sospendere direttamente ogni vincolo ambientale esistente, di fatto rimuovendo ogni ostacolo alla realizzazione della base al Cisam, in pieno territorio boschivo protetto del Parco di San Rossore. In tempo di guerra tutte le scelte vengono calate dall'alto, con urgenza, senza possibilità di presa di parola da parte delle comunità e dei territori, con una forte repressione del dissenso e senza alcun tipo di trasparenza su ciò che viene deciso. Anche qui la situazione del progetto della base è esemplare: ogni atto è secretato e chi abita i territori di Pisa e Pontedera non ha possibilità di sapere cosa stia succedendo, come verranno militarizzate le città e come verranno distrutti gli ecosistemi. Il tutto in un corale sostegno da parte delle istituzioni locali: Comune di Pisa e Regione Toscana, e pure dall'Ente Parco di San Rossore, il cui presidente fu il primo a proporre i terreni del Cisam per la nuova base. Ed è quindi proprio dalla sede dell'Ente Parco che come movimento No Base torniamo a chiedere trasparenza alle istituzioni sulla documentazione riguardante il progetto, ci appelliamo a tutte le realtà del territorio e a coloro che hanno espresso nel corso degli anni sotto diversi profili contrarietà al progetto affinché portino la loro voce e facciano pressione perché la documentazione sia resa pubblica e si proceda con un’ispezione dell’area CISAM e lanciamo una mobilitazione popolare nelle giornate del 26 e del 27 aprile, all’interno di un mese di “Campagna globale contro le spese militari”. Il 26 saremo davanti ai cancelli del Cisam per affermare la piena contrarietà al progetto della base, che devasterà il Parco e renderà Pisa uno dei più grandi hub militari italiani. Il 27, presso il presidio di pace dei Tre Pini nel cuore del Parco, una grande e plurale assemblea "Disarmare la Pace!" sarà poi l'occasione di riflessione e confrontarsi sulle prospettive di lotta dei movimenti pacifisti e antimilitaristi a difesa dei nostri territori e a tutela delle nostre comunità. Pisa, 17 Aprile 2025 Movimento No Base né a Coltano né Altrove
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