assemblea

30 giugno assemblea del forum #indivisibili e solidali

30 giugno 2019
ore 11:00 (Durata: 2 ore)

Domenica 30 giugno assemblea del forum #indivisibili e solidali

ore 11 presso Porto Fluviale occupato, via del Porto Fluviale n. 12 (Metro B - Piramide)

Dopo l'assemblea del 13 aprile e le diverse mobilitazioni territoriali, incontriamoci per dare seguito alle campagne e alla proposte emerse in quella giornata, integrando nella discussione la necessità di contrastare fin da subito l'approvazione del cd. decreto sicurezza bis, l'ennesima aggressione alla libertà di tutte e tutti.

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La manifestazione nazionale "#Indivisibili - Uniti e solidali contro il razzismo, il decreto Salvini e l’esclusione sociale" del 10 novembre 2018 ha prodotto, attraverso i tre momenti del 16 dicembre a Roma, del 10 febbraio a Macerata e del 13 aprile a Roma, un processo assembleare all’interno del quale è emersa la necessità di un piano di confronto e di azione comune in grado di essere continuativo, di consolidare ed estendere il campo delle relazioni che si è prodotto in questi mesi e di costituire un luogo di riferimento per tante e tanti che in questo momento vogliono reagire e condividere con altre/i il desiderio ed il bisogno di farlo. Per queste ragioni si è deciso di proseguire il percorso intrapreso nelle forme del "Forum #indivisibili e solidali".

Il "Forum #indivisibili e solidali" nasce sulla piattaforma di contenuti che ha costituito il fondamento della manifestazione del 10 novembre, riproposta a conclusione dell’assemblea di Macerata e integrata con ulteriori due specificazioni che nella discussione collettiva del 13 aprile si è ritenuto di sottolineare:

- contro il governo razzista e liberticida per difendere la libertà di tutte/i;

- basta con gli attacchi razzisti e repressivi contro Rom, Sinti e Caminanti.

Il "Forum #indivisibili e solidali" nasce come spazio aperto, come unione plurale ed inclusiva per un’azione comune contro ogni governo razzista ed ogni forma e cultura di discriminazione ed esclusione umana e sociale. Il Forum intende essere uno spazio di organizzazione concreta per coloro che vogliono opporsi al razzismo ed alle politiche di esclusione, emarginazione, criminalizzazione, sviluppando l’interconnessione delle iniziative e dei processi aggregativi che si producono e si radicano nei territori. Al tempo stesso il forum guarda con interesse a tutte quelle mobilitazioni che si sono espresse su tematiche quali quelle di giustizia ambientale, diritti delle donne e LGBT, istanze che sostiene e appoggia.

Il "Forum #indivisibili e solidali" si propone di promuovere campagne che si articolano a partire dai seguenti assi tematici:

- REGOLARIZZAZIONE intesa:

* come sanatoria per il riconoscimento del titolo di soggiorno ai/alle migranti che vivono in territorio italiano ed a cui è stato negato o revocato il titolo di soggiorno;

* come pieno riconoscimento, senza differenziazioni, del diritto di residenza e dei diritti ad esso connessi a tutt* coloro a cui oggi vengono negati per la tipologia di permesso di soggiorno detenuto, per il fatto di abitare in spazi riappropriati o per il fatto di essere titolari della cosiddetta “residenza fittizia”.

Nell’ambito di tale campagna è necessario estendere e potenziare le azioni di lotta contro i divieti di iscrizione anagrafica sanciti dalla legge 132/18 (c.d. decreto sicurezza) e dalla legge 80/14 (c.d. Piano Casa - Art. 5).

- ACCOGLIENZA:

l’attuazione del "decreto Salvini" determina la fine del modello di accoglienza diffusa (SPRAR), mentre il finanziamento dei CPR e dei rimpatri forzati avviene mediante il taglio dei fondi destinati ai CAS e all’inclusione. Le condizioni materiali dei migranti richiedenti protezione internazionale peggioreranno, privati dei servizi di assistenza legale, psicologica e dell’insegnamento della lingua italiana, mentre si intensificheranno le reclusioni all’interno dei CPR ed i processi di criminalizzazione; migliaia di operatori saranno licenziati e sarà disperso un patrimonio di saperi acquisito sul campo e non ancora formalizzato.
Lottare ed opporsi a questo scenario significa:

* assumere e promuovere campagne contro i CPR, per chiedere l’immediata chiusura di quelli aperti e interdire l’apertura di quelli programmati;

* proseguire le mobilitazioni contro il decreto-Salvini e sviluppare percorsi di sostegno e accoglienza auto-organizzati;

* aprire una riflessione sul "reato di solidarietà", che sta colpendo realtà e persone solidali, per individuare assieme le forme e gli strumenti più efficaci per fronteggiarlo;

* aprire una riflessione sulla condizione degli operatori sociali che resteranno senza un reddito. Il sistema degli appalti per i CAS è strutturalmente criminogeno, come attestano le tante "mafia capitale" sparse per il Paese. La lotta degli operatori va promossa, organizzata e sostenuta dentro una critica radicale al modello esistente ed alle imprese che in questo vedono unicamente un ramo di business.

- FRONTIERE E GUERRA IN LIBIA:

* reclamare l’apertura dei porti italiani, che rappresentano la frontiera Sud della penisola;

* rivendicare canali sicuri ed immediatamente esecutivi di ingresso dalla Libia in Italia ed in Europa: il quadro di guerra che si è venuto a delineare in questi giorni, causata dallo scontro tra i signori della guerra locali e dal neo-colonialismo delle potenze statali, aggiunge ai migranti già presenti in territorio libico - molti detenuti nei centri di prigionia - centinaia di migliaia di sfollati dalle città. I migranti sono costretti ad arruolarsi e combattere in una guerra che è il frutto del conflitto di interessi legati all’estrazione petrolifera, di cui l’ENI è uno dei principali attori. Per queste ragioni è importante rilanciare l’intervento contro le multinazionali dei petrolieri, responsabili nel contempo di guerre, distruzione climatica ed espulsione di milioni di persone dalle loro terre, rese invivibili dallo sfruttamento petrolifero;

* riprendere in forma organizzata e plurale le carovane di inchiesta, denuncia e supporto materiale sui confini attorno alla Fortezza Europa, dai Balcani al confine Libia-Tunisia a Ceuta e Melilla.

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