Campagna: DIFENDIAMO I DIRITTI UMANI IN CECENIA
Campagna conclusa
Al Rappresentante Speciale
del Presidente della Federazione Russa
per i diritti umani e la libertà nella Repubblica Cecena,
Abdul-Khakim Sultygov
Gentile Rappresentante Speciale,
Le scriviamo per il Suo ruolo particolare in relazione alla protezione e alla promozione dei diritti umani nella Repubblica Cecena. Il conflitto armato nella Repubblica Cecena è stato caratterizzato da notizie diffuse e credibili secondo le quali le forze russe sarebbero state responsabili di violazioni del diritto internazionale dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario.
Vorremmo esprimerLe la nostra forte preoccupazione riguardo alle notizie secondo cui le forze russe hanno detenuto arbitrariamente, torturato o ucciso migliaia di civili. Ci preoccupano anche informazioni sugli abusi compiuti dalle forze cecene, inclusa l'esecuzione di soldati russi.
Le chiediamo quindi di dare attuazione alle seguenti raccomandazioni in relazione al comportamento delle forze di sicurezza della Federazione Russa in Cecenia:
compiere passi urgenti per assicurare che i civili siano sempre protetti dall'impatto di operazioni delle forze di sicurezza;
garantire che tutte le vittime di violazioni del diritto internazionale dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario abbiano accesso a un sistema di giustizia reale e ad un effettivo di ritto ad un equo e adeguato risarcimento;
ricostruire la fiducia tra la popolazione civile e le autorità, anche attraverso la nomina di un team di uomini e donne preparati, con esperienza e qualificati che indaghino sulle denunce di torture che abbiano comportato violenza sessuale e stupro contro la popolazione civile;
rendere disponibili liste aggiornate regolarmente di tutti i membri delle forze di sicurezza russe accusati e processati per violazioni dei diritti umani commesse in Cecenia; tali liste dovrebbero includere informazioni specifiche quali: chi è stato incriminato e per quale reato; l'avanzamento delle indagini e dei processi per violazioni del diritto internazionale dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario in Cecenia;
eseguire autopsie qualora ci sia ragione di credere che il decesso sia conseguenza di tortura o esecuzione extragiudiziale, per poter determinare le cause della morte, se le lesioni siano precedenti o successive e - qualora necessario - per stabilire l'identità del defunto;
garantire accesso illimitato in Cecenia per i giornalisti indipendenti e gli osservatori dei diritti umani, inclusi i ricercatori delle organizzazioni internazionali;
rendere pubblici i nomi e i luogo di trattenimento di tutte le persone private della libertà e le incriminazioni a loro carico, inclusi quelli delle persone detenute nei passaggi di frontiera e negli altri checkpoint, nelle stazioni di polizia, nelle strutture di trattenimento temporaneo e negli edifici delle basi militari russe;
assicurare al Comitato internazionale della Croce Rossa pieno e adeguato accesso ai detenuti;
fornire adeguata protezione e assistenza umanitaria - coerentemente con i principi di umanità e imparzialità - agli sfollati ceceni e agli altri civili in Cecenia, nel rispetto di Principi guida delle Nazioni Unite sugli sfollati e altri standard internazionali applicabili. Qualsiasi tentativo di far rientrare forzatamente gli sfollati ceceni deve essere fermato fino a quando non decidano un rientro volontario, in sicurezza e dignità, ai luoghi di origine o comunque prescelti;
garantire che l'Ordine 80 e il Decreto 46 siano estesi anche a tutte le forze di sicurezza russe, inclusi di soldati federali, coinvolti in incursioni; dovrebbero essere presi provvedimenti appropriati nei confronti di coloro che li violano.
Rimaniamo in attesa di un Suo cortese riscontro.
Cordialmente,
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