Campagna: Se è notte apriamo le nostre chiese
Campagna conclusa
Bene, allora ci siamo. Abbiamo appeso bandiere, mandato mail, fatto marce, informato.
Eppure adesso ci ritroviamo arruolati a forza, volenti o nolenti.
Che si fa? Questa sera si fa fatica a tornare a casa, nella normalità di una casa.
C'è ancora qualcosa da fare? O semplicemente aspettare domani?
Perché in una notte come questa in cui scade un ultimatum secondo molti illegittimo e ingiusto - -una notte che non è uguale alle altre notti - non teniamo aperte le nostre chiese?
Poco tempo? Forse, ma i tempi che viviamo sono così.
Allora perchè non provare a far circolare l'idea?
Se la condividete, copiate, incollate, firmate e fate arrivare la proposta agli amici, e così via.
Fino ad arrivare ai parroci, ai monasteri, agli istituti missionari.
Fino ad arrivare ai vescovi, se volete. Fino al papa. Se volete.
Proviamoci.
Miriam Giovanzana
"Mi gridano da Seir: Sentinella, quanto resta della notte? Sentinella, quanto resta della notte? La sentinella risponde: viene il mattino, e poi anche la notte se volete domandare, domandate, convertitevi, venite!" (Isaia 21, 11-12)
"...l¹oracolo di Isaia parla di notte, e di notte fonda. Esso non lascia grandi speranze ai suoi interpellanti: ma con voluta ambiguità, annunzia sì il mattino, ma anche subito il ritorno della notte. L¹oracolo del profeta non vuole alimentare illusioni di immediato cambiamento, e anzi invita a insistere, a ridomandare, a chiedere ancora alla sentinella..." (Giuseppe Dossetti)
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