Campagna: NO alla tassa sulle rassegne stampa
- 374. Fabrizio Caprioni - BO (6 ottobre 2006)
- 373. Calesini Claudia - RM
(6 ottobre 2006)
Ritengo giusto che l'informazione e la conoscenza di uno o pochi possano divenire quelle di tutti e ritengo giusto che sempre venga riconosciuto agli autori il loro diritto, per il contributo intellettuale che recano agli altri. Il diritto della conoscenza e quindi la circolazione delle informazioni senza scopo di lucro, non è un servizio dello Stato per cui il cittadino paga una tassa, nè un bene e/o un servizio commerciale fornito distintamente da un produttore - rivenditore, per cui gli si paga il prezzo. Le informazioni circolano liberamente e senza scopo di lucro, "perchè" passano per il circuito della elaborazione collettiva, con cui nulla a che vedere e per cui nulla a più a pretendere la figura degli editori. Questo è il mio parere. Grazie per l'ascolto.
- 372. matteo bolzani - MN
(6 ottobre 2006)
perchè tassare le attività senza fine di lucro?
- 371. Federico Galassi - BO
(6 ottobre 2006)
io sono il blogger zefram cocren di Bologna
- 370. francesco Boriosi - PG
(6 ottobre 2006)
credo che sia una campagna giustissima e sbagliata la legge
- 369. christian de nisi - RM (6 ottobre 2006)
- 368. Alberto Biamino - TO
(6 ottobre 2006)
È una norma illiberale.
- 367. stafano catani - AN (6 ottobre 2006)
- 366. enrico di paola - NA (6 ottobre 2006)
- 365. luigi sofia - CT
(6 ottobre 2006)
Tassa ingiusta a scapito dell'informazione quindi della libertà della stessa, a favore di editori che attingono già a piene mani nelle tasche della collettività, sia con enormi contributi statali sia con contratti pubblicitari dello Stato e di Enti pubblici, proprio in nome dela libertà d'informazione. Solo l'ignoranza degli effetti dela norma o, peggio, la mala fede poteva portare alla proposta ed accoglimento della stessa.