Un fatto molto inquietante si è verificato due giorni addietro nei riguardi della sede del periodico catanese “ Casablanca”.
Ignoti, introdottisi nei locali, hanno rubato il computer “principale”.
Il gravissimo evento è molto strano e fortemente allarmante.
Nella nostra area territoriale “Casablanca”, assieme a pochissime altre, è una voce di informazione forte, “senza peli sulla lingua”, libera, autonoma e democratica.
Un periodico di energica denunzia delle “mille contraddizioni” isolane: sulle mafie, sui malaffari e sulle malefatte dei “Palazzi” locali, sulle molteplici illegalità imperversanti nell’area del catanese e nell’ambito siciliano in generale, sui ghettizzanti monopoli informativi..
Un ulteriore evento di stampo “ignoto” e pericoloso per la civica convivenza e la libertà di informazione di Catania, che si aggiunge a solo due settimane di distanza, all’atto distruttore consumato contro la sede del Cope giorno 3 marzo.
Casablanca ( aderente al “Comitato di Lotta cittadino”), è stato il soggetto propulsore della grande manifestazione tenutasi il 7 febbraio in piazza Spedini. - con la presenza di oltre tremila cittadini catanesi - come risposta della Catania civile e democratica ai tragici eventi vandalici e teppisti che hanno determinato l’assassinio dell’ispettore Rapirti, e. che, che hanno messo a nudo l’ignobile degrado civile ed umano che caratterizza la città.
Il “ Comitato per la Partecipazione e la Democrazia” esprime vive solidarietà e il più attivo sostegno alla Redazione e ai giornalisti..