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      SanLibero in pillole

      • E' morto un prete

        27 gennaio 2008 - Riccardo Orioles

        E' morto un prete a Catania, che si chiamava padre Greco. Non è una notizia importante e fuori dal suo quartiere non l'ha saputo nessuno. Eppure, in giovinezza, era stato un uomo importante: uscito dal seminario (il migliore allievo) era “un giovane promettente” ed era rapidamente diventato coadiutore del vescovo. Io di carriere dei preti non me ne intendo ma dev'essere qualcosa del tipo segretario della Fgci, e poi segretario di federazione, comitato centrale, onorevole e infine, se tutto va bene, ministro. Comunque lui dopo un anno si ribellò. Che cazzo - disse a se stesso - io sono un prete. E il prete non sta in ufficio, sta fra la gente.

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        "Questo commissariamento non s’ha da fare"

        Barcellona, in provincia di Messina, è oggi quel che era Corleone negli anni ’60. Riciclaggi, cosche, latitanti eccellenti, periodici bagni di sangue. Da poco anche qui è nato un movimento antimafioso, e fa paura: perchè pone obbiettivi precisi e concreti fra cui - ad esempio - sciogliere la chiacchieratissima amministrazione comunale. Il che sembrava piuttosto probabile, fino a un certo momento. Finchè uno dei massimi politici nazionali è venuto in piazza a proclamare...

        di Riccardo Orioles

        Come La Panhard-Levasseur e la Belle Otero, la "Corda Fratres" (Cuori Fratelli) era in grande auge negli anni della Bella Epoque, quel felice decennio fra l’inizio del secolo e la grande guerra (la prima Ultima Guerra, nonché Guerra per la Civiltà, di una lunga serie; ma questo è un altro discorso). Cosa stavamo dicendo? Ah, sì. Che cos’è la Panhard-Levasseur? Un’automobile di allora, che filava alla ragguardevole velocità di quaranta chilometri orari. E la Belle Otero? Una ballerina dell’Opéra che - allora non c’erano le veline - si fece nientedimeno che il re del Belgio e ne venne ricompensata con doni degni di lui (allora non c’erano neanche le assunzioni in Rai).E la "Corda Fratres"? Cos’era la "Corda Fratres"?. Nient’altro che l’associazione giovanile della massoneria. Una specie di Rotary dei giovani, ma molto più integrato nelle logge e molto più militante. Finì come tutto il resto: Toyota al posto delle Levasseur, le Gregoraci al posto delle Belle Otero e.... un momento. Al posto della "Corda Fratres" c’è ancora la "Corda Fratres". Non a Parigi, non a Londra, non a San Pietroburgo. Ma almeno a Barcellona Pozzo di Gotto, giù giù in provincia di Messina."Vabbè - dici tu - Capirai...". Sì, ma tutto è relativo. Per tanta gente, Barcellona può essere più importante di Parigi e di Londra.

        Prendi Nitto Santapaola, per esempio. Che gliene frega a Santapaola di Parigi e Londra? Ma levagli Barcellona e vedi come s’incazza. Ora magari no, visto che è in galera. Ma quand’era libero, dove credete che si andasse a nascondere quando gli sbirri, eccezionalmente, venivano a corrergli dietro? A Barcellona. Dov’è che ammazzano una trentina di tizi in pochi anni, senza che nessuno sostanzialmente ci faccia caso? E dov’è che di due capi di Ordine Nuovo (il gruppo armato fascista) uno può finire dentro per traffico d’armi internazionale e l’altro diventare un pezzo grosso della politica nazionale? Non a san Pietroburgo, amici miei. Barcellona è un paesino importante, almeno quanto lo era Corleone "Tombstone" negli anni Sessanta. Di Barcellona è meglio non parlare. Uno che ci ha provato - il giornalista Beppe Alfano - l’hanno ammazzato.E proprio di Beppe Alfano si parlava qualche settimana fa, a Barcellona, C’era la sua commemorazione, organizzata dai familiari, e si parlava (troppo liberamente, secondo taluni) di mafia e affari. E chi viene a rompere l’anima, a far gazzarra cercando di silenziare gli antimafiosi e quelli che ricordavano Beppe Alfano? Quelli di "Corda Frates": proprio loro. Ma guarda un po’. Roba estinta da un secolo, più solitaria di un panda, dimenticati da Dio e dagli uomini, da tempo immemorabile ai giardinetti... e improvvisamente si svegliano, e guarda tu in che occasione.

        Capirete che uno s’incuriosisce, e cerca di capire che sta succedendo a Barcellona.Le cose che succedono sono due, una grossa e visibile e l’altra meno. La cosa grossa è che a Barcellona, da qualche mese in qua, è nato il movimento antimafia. Sarà grazie alla figlia di Beppe Alfano, sarà grazie ai compagni come Tindaro e Dario, sarà che i ragazzi d’oggi sono più svegli di prima, fatto sta che dalla primavera in questa tranquilla città c’è un diavoleto di pubbliche denunce, di incontri, di cortei. Non che la maggioranza sia antimafiosa (ce ne vuole). Ma insomma, non si sta più in pace come prima.La cosa più piccola, e che si vede meno, è che il comune di Barcellona (inteso come assessori e sindaco: vale a dire, dati gli usi locali, come parenti dell’onorevole Domenico Nania) vive sospeso a un filo. Non che lo vogliano mettere in minoranza: qua la paura concreta è che da un giorno all’altro arrivino le guardie e sciolgano d’autorità il comune per... non per eccesso d’antimafia, insomma.Il presidente in pectore della Commissione Antimafia, Beppe Lumia (in pectore nostro, se permettete, poiché era stato un buon presidente della Commissione vecchia, senza guardare in faccia nessuno) l’aveva detto chiaramente: una delle prime proposte che farà la Commissione, se Prodi vince, sarà proprio di sciogliere il comune di Barcellona.

        Poi Prodi vinse, la Commissione antimafia non si fece, alla fine come dio volle si ricordarono di rinnovarla ma non ci andò Lumia. Ci andò un altro galantuomo, uno peraltro di provata esperienza e fede.Onde nei bar del paese, nei circoli dei -pochi - politici antimafiosi, in tutti i consigli d’amministrazione legali e non, nelle cosche, negli uffici, ai giardinetti e in tutti gli altri luoghi logistici della società barcellonese, la grande domanda era: "E ora, che faranno? Lo sciolgono, ’sto comune, oppure no?". Suspence.Finché l’altro giorno - l’altro giorno: ormai, un paio di settimane fa: ma i grandi eventi storici sono sempre appena ieri - arriva il Gran Capo in persona, il braccio destro di Fini, il Mediatore, Colui Che Organizzò il Grande Inciucio con la famosa cena a casa di Letta: insomma, arrivò l’onorevole Nania (che là, al suo paese, s’è limitato a farsi condannare per un intrallazzuccio edilizia, roba da niente: da un geniaccio così ci saremmo aspettati di meglio. Ma nemo propheta in patria).

        L’onorevole scende dall’autoblù, sale sul palco e comincia a comiziare. Sciogliere questo comune? Sghignazzata. No, non lo scioglieranno. Lo so da fonte certa. Non glielo permetteremo mai noi di destra. Ma anche nel centrosinistra... - pausa - nel centrosinistra... - sorriso - nel centrosinistra insomma...Insomma, nel centrosinistra siciliano e non - par di capire - non tutti sono comunistacci famosi come quel Pio La Torre. Non tutti ammiratori delle toghe rosse, di quei da gran tempo sepolti Falcone e Borsellino. Non tutti giustizialisti fanatici come quel Lumia. Troncare, sopire, reverendissimo padre. Sopire, troncare.Nel pubblico, mentre il Capo parlava, passavano fra i sogghigni questi e altri nomi. Non che qualcuno si sia permesso di parlarne male: ci mancherebbe. Però.C’è un appello della famiglia Alfano, e di numerosi altri antimafiosi, perché venga sciolto il comune ecc. Lo trovate sul solito www.ritaatria.it.Lo scioglieranno? Non lo scioglieranno? E chi lo sa. Per fortuna, fra poco il governo Berlusconi verrà battuto, avremo finalmente un bel governo di centrosinistra e, qui in Sicilia, vedrete che razza di pulizia farà ’sto governo.

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