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      SanLibero in pillole

      • E' morto un prete

        27 gennaio 2008 - Riccardo Orioles

        E' morto un prete a Catania, che si chiamava padre Greco. Non è una notizia importante e fuori dal suo quartiere non l'ha saputo nessuno. Eppure, in giovinezza, era stato un uomo importante: uscito dal seminario (il migliore allievo) era “un giovane promettente” ed era rapidamente diventato coadiutore del vescovo. Io di carriere dei preti non me ne intendo ma dev'essere qualcosa del tipo segretario della Fgci, e poi segretario di federazione, comitato centrale, onorevole e infine, se tutto va bene, ministro. Comunque lui dopo un anno si ribellò. Che cazzo - disse a se stesso - io sono un prete. E il prete non sta in ufficio, sta fra la gente.

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        • Quanti silenzi a nord di Casablanca

          Hanno votato Cuffaro perché il sistema clientelare, basato sulla borghesia, è un’ancora di salvezza per gli strati più immiseriti: una povera ma reale opportunità. E noi? Quando cominceremo a rispondere ai bisogni poveri e concreti, a mettere al centro la lotta alla miseria e alla precarietà?
        • Editoriale n.2

        • Editoriale n.1

        • Quell’incredibile voglia di libertà

          C’è stato un momento in cui anche in Italia si faceva satira. Non battutine da salotto, non fronda, non ammiccamenti ai potenti: satira per davvero, quella che ti manda in galera. "Il Male", fondato dai migliori disegnatori anni ’70, fu il simbolo e il capro espiatorio di quella stagione. Papi e presidenti, brigatisti e onorevoli, megamanager e ministri passarono per quelle pagine e ne uscirono sputtanati. Poi la realtà cominciò a imitare la satira, a farsi satira essa stessa: ma questo è un altro discorso...
        • Un ex ferroviere che canta l’altra Europa

          Un grande ritorno per uno dei cantautori italiani più apprezzati all’estero. "Tutti quelli che hanno scritto canzoni per raccontare una verità...". Sulle orme di Cohen, di Brassens e di De Andrè
        • Tonnellate di decibel fra la montagna e il mare

          Un po’ studenti, un po’ lavoratori, soprattutto musicisti. i Diane and the Shell vanno piano, sano e lontano. con il loro nuovo disco in su fino a trentamila piedi di quota come una «scatoletta di metallo munita di ali, lanciata a folle velocità nel bel mezzo di una turbolenza»
        • Il quinto cavaliere
Affari e opere di Mario Ciancio

          Il quinto cavaliere Affari e opere di Mario Ciancio

          Mario Ciancio, il monopolista dell’informazione in Sicilia, è conosciuto dal pubblico soprattutto come un editore di tv e giornali. In realtà, egli è soprattutto un grosso imprenditore delle costruzioni: in senso molto lato. Ecco una mappa dei suoi ultimi affari in questo campo. Graci, Rendo, Costanzo, Finocchiaro: ve li ricordate? Forse i famosi Cavalieri catanesi hanno finalmente trovato il loro erede
        • Tutte casa e cosca Le padrine di Gela

          Monopoli assoluti per il commercio e il rifornimento della carne alle macellerie; detenzione di armi, spaccio e commercio di droga, usura, estorsione e sottrazione di proprietà a persone assoggettate. Le donne, nel sistema mafioso di Gela, partecipano in prima persona. Come Graziella Scerra, classe 85, che colloca e vende droga con due bambine piccole appresso. O Ann Hathaway, l’affascinante ballerina inglese "reclutata" dal marito, Antonio Rinzivillo
        • "Questo commissariamento non s’ha da fare"

          Barcellona, in provincia di Messina, è oggi quel che era Corleone negli anni ’60. Riciclaggi, cosche, latitanti eccellenti, periodici bagni di sangue. Da poco anche qui è nato un movimento antimafioso, e fa paura: perchè pone obbiettivi precisi e concreti fra cui - ad esempio - sciogliere la chiacchieratissima amministrazione comunale. Il che sembrava piuttosto probabile, fino a un certo momento. Finchè uno dei massimi politici nazionali è venuto in piazza a proclamare...
        • Non chiedo aiuto chiedo solo giustizia

          Enrichetta D’Aleo, nominata dal presidente Pertini "Esperta di problemi sociali", è l’assistente sociale dell’ospedale Ascoli Tomaselli di Catania che nel 1988 ha avuto l’ardire di protestare, denunciare e infine testimoniare in tribunale contro il boss catanese Giuseppe Ferrera, che nell’estate di quell’anno era lì ricoverato. Si ribellò al clima di pesante omertà, connivenze e collusioni del nosocomio. Finì per essere isolata, minacciata e perseguitata
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