Casablanca

RSS logo

Sostieni Casablanca

Per abbonarsi a Casablanca:

Ordinario 30 € Sostenitore 50 €

Pagamento tramite:
- Carta di credito / Paypal

- Bonifico bancario intestato a: Graziella Rapisarda - Banca popolare italiana, Catania. Cc. 183088 Abi 5164 Cab 16903


Redazione

GraziellaProto - direttore editoriale
graziella@sanlibero.it

Riccardo Orioles - direttore responsabile
ricc@sanlibero.it

Lillo Venezia - vice direttore
lillo@sanlibero.it

Lucio Tomarchio - tecnologie
lucio@sanlibero.it

Collaboratori: Mauro Biani, Carlo Gubitosa, Luca Salici.

Appuntamenti

    Si ringrazia per l'ospitalita' l'associazione PeaceLink

    Ultimo Numero

      SanLibero in pillole

      • E' morto un prete

        27 gennaio 2008 - Riccardo Orioles

        E' morto un prete a Catania, che si chiamava padre Greco. Non è una notizia importante e fuori dal suo quartiere non l'ha saputo nessuno. Eppure, in giovinezza, era stato un uomo importante: uscito dal seminario (il migliore allievo) era “un giovane promettente” ed era rapidamente diventato coadiutore del vescovo. Io di carriere dei preti non me ne intendo ma dev'essere qualcosa del tipo segretario della Fgci, e poi segretario di federazione, comitato centrale, onorevole e infine, se tutto va bene, ministro. Comunque lui dopo un anno si ribellò. Che cazzo - disse a se stesso - io sono un prete. E il prete non sta in ufficio, sta fra la gente.

      In evidenza

        Ultimi articoli

        Gli ultimi articoli inseriti
        59 Articoli - pagina 1 ... 3 4 5 6
        • A viso aperto Vivere con Dio e per gli altri in terra di mafia

          Si può essere cristiani in Sicilia oggi? Che cosa vuol dire credere in un Dio, qui e ora? Non abbiamo risposta. Ma l’abbiamo cercata umilmente, fra quelli che vivono la loro fede - qualunque fede - fra gli ultimi del mondo. A loro abbiamo posto delle domande
        • Il muro del Mediterraneo comincia a Tangeri

          La storia di Mohamed non è eccezionale. Vive a Madrid, frequenta i corsi di istruzione, ha amici, una casa, una vita "normale". Ma è un essere umano di serie B. Non ha la pelle bianca, è un immigrato. Perciò si dispone di lui a secondo dell’umore. A volte lo si tollera, a volte lo si afferra e lo si caccia via. Migliaia di adolescenti vengono triturati così, in un meccanismo disumano che comincia a Tangeri e finisce chissà dove
        • Jigeen, la donna Goorum, l’uomo Adduna, il mondo

          Aminata non porta una gonna ma un ser, non va in chiesa ma nella piccola moschea del quartiere. Ha diciannove anni e due figlie, la più piccola di sei mesi. Compra vestiti simil-griffati alla bancarella, guarda la soap alla tv, vive in una piccolissima casa. Le piace la moda moderna. Non ha lavoro. Una delle tante ragazze di uno dei tanti sud. Cronaca senza pretese di una giornata qualunque, una delle sue giornate, così tanto per
        • Storia di emigranti a Milano

          Storia di emigranti a Milano

          Scappi dalla Sicilia per andare a vivere a Milano. Dovte trovi un mondo che non sapevi: i piatti del ristorante da lavare, l’amica che ti aiuta a far richieste di lavoro, il cuoco del Bangladesh e quello egiziano...Un’altra umanità. Che ora è diventata anche la tua.
        • L’Argentina che non dimentica L’amico degli assassini cacciato dal Parlamento

          Sulle strade di Buenos Aires ci sono molte mattonelle irregolari. Sono le lapidi che ricordano i desaparecidos. Su quelle lapidi si è fermata la marcia di Luis Abelardo Patti, eletto deputato con 400mila voti. Un sopravvissuto lo ha riconosciuto come uno dei suoi torturatori. E la carriera politica di Patti è finita lì. Ci vorrebbe una legge per evitare che i collaborazionisti si riciclino nelle istituzioni. Ma, dall’altra parte del mondo, può bastare anche un sussulto di memoria. Da noi, invece...
        • Le libere donne dello Zen

          Acqua niente perché sono abusivi. Perciò, acqua minerale. Luce niente, per lo stesso motivo. Perciò, un tanto a testa per l’allacciamento abusivo. Molti ragazzi spacciano, qualcuno vorrebbe smettere. Stato? Chissà dov’è. Eppure, questo quartiere resiste. Sfidando ogni legge della natura (e della questura), queste donne riescono in qualche modo a far sopravvivere le proprie famiglie e il quartiere. Prima di dare giudizi, pensate a cosa finora abbiamo dato loro
        • Letizia Battaglia
Un saggio e ragionevole vulcano

          Letizia Battaglia Un saggio e ragionevole vulcano

          Spensierato il nome, agguerrito il cognome: un miscuglio così. Una fotoreporter che non ama le tecnologie, i grandangolari, le "cose complicate" in generale, perchè ha un canale diretto fra la camera oscura e il cervello e il cuore. Una palermitana che ha vinto il massimo premio al mondo di fotografia (l’Eugenie Smith, nell’87) ed occupa nella storia dell’immagine un posto analogo a quello di Tomasi o Quasimodo nella storia della letteratura
        • Maria Saladino La mafia la maestrina e l’uomo di San Diego

          Da Camporeale a San Diego, da San Francisco a New Orleans, in tour con Frank Laine per raccogliere i soldi per fare una scuola al suo paese. Figlia di un piccolo boss di paese ha passato la vita a raccogliere bambini violentati, venduti, affamati e gli ha prospettato un’alternativa. A volte c’è riuscita a volte no. Oggi ha 87 anni e si arrabbia perché non può più guidare l’auto per andare nei centri sociali che ha fondato. Scrive libri. "La mafia di allora? Diversa, sempre crudele, ma diversa. Dopo i Sacco, i Brusca"
        • Musica vino e jazz Un’azienda così

          José Rallo, esperta di marketing, gestisce le sue aziende al ritmo di jazz e musica brasiliana. La maggior parte dei dipendenti sono donne. Produce vini e assieme al marito musicista va in giro per il mondo abbinando una canzone ad ogni tipo di vino. Grazie a Josè, la Donnafugata dei Rallo, è una delle prime aziende che utilizza l’energia eolica. Finanzia gli scavi di Elima e le borse di studio ai giovani medici che vengono a specializzarsi in cardio-chirurgia a Palermo. E’ attenta al protocollo di Kyoto. Insomma, un fenomeno per la Sicilia
        • Michela Buscemi Una donna del popolo libera e orgogliosa

          Dopo la prima testimonianza nel suo bar non ci andò più nessuno. Isolata da tutti, ha condotto la sua guerra con il solo appoggio del marito, un uomo dolcissimo che paga la sua scelta d’amore con la disoccupazione a vita. Un sacco di libri sulla sua storia, convegni, incontri, interviste. Adesso stanno per girare una fiction sulla sua vita e sul suo coraggio, ma lei povera era e povera è rimasta
        pagina 4 di 6 | precedente - successiva
        Bottom bar di Casablanca - TESTO DA DEFINIRE - Portale realizzato con PhPeace 2.7.26 Privacy - Accessibilita - Web standards -