Citizen science

Anche dalle nostre minute azioni può dipendere il destino del mondo

Come spiegare il rischio delle sostanze chimiche?

È la domanda che mi sono posto quando, un paio di settimane fa, mi è stato chiesto di anticipare i contenuti della conferenza che si terrà sul tema al mio paese.
25 febbraio 2019
Pietro Paris
Fonte: Scribacchiando (Facebook)

Come spiegare il rischio delle sostanze chimiche?

Rischio delle sostanze chimiche

È la domanda che mi sono posto quando, un paio di settimane fa, mi è stato chiesto di anticipare i contenuti della conferenza che si terrà sul tema al mio paese.

Il tema è veramente vasto e complesso e difficile da semplificare e da veicolare a un uditorio di non addetti ai lavori. Allora ho pensato che se non fossi stato in grado di semplificarlo per renderlo comprensibile a tutti, significherebbe che neppure io avrei chiaro il problema. Non ci dovrebbe essere una questione, per quanto complicata possa essere, che non sia enunciabile in termini semplici.

Così pensavo la mattina nel giardino della mia casetta al paese, sperando di trovare le parole adatte per la sera. Mi sono ricordato allora di una storiella molto antica e ho cominciato a costruire un ragionamento a partire da quella.

Un uomo passeggiava lungo la spiaggia, assorto profondamente nei suoi pensieri. Mentre camminava, vide un fanciullo che con una conchiglia prendeva acqua dal mare e la versava in una piccola buca lì accanto. Incuriosito, l'uomo gli chiese:

- Che cosa fai, ragazzo?

- Non lo vedi? - Gli risponde il fanciullo - Sto svuotando il mare!

- Ma è assurdo! Non capisci che è un'impresa impossibile?

La storia è ben nota, è quella di Sant'Agostino che stava meditando il mistero della Trinità e dell'Angelo che gli fece capire quanto il suo tentativo fosse ancor più arduo della pretesa di svuotare il mare.

Senza alcuna velleità di raggiungere vette così alte di pensiero, modestamente ho pensato che se invece di voler svuotare il mare, quel fanciullo avesse versato dentro una qualche sostanza, la sua azione avrebbe potuto impattare su una dimensione del mare molto grande.

Traduco. In 18 grammi di acqua (una mole) ci sono 6,023×10^23 molecole di H2O, cioè 6 seguito da 23 zeri, un numero talmente grande, che sfugge alla nostra comprensione. Se per ipotesi fossimo in grado di mettere una bandierina su ciascuna di quelle molecole d'acqua, e il fanciullo con la sua piccola conchiglia le versasse nel mare, la sua azione avrebbe ripercussioni a scala mondiale. Andando, infatti, in qualunque punto dei mari, dopo aver aspettato un tempo sufficiente, se con una conchiglia raccogliessimo un po' d'acqua, avremmo la probabilità di trovarvi da 10 a 20 di quelle molecole con la bandierina.

In questo modo agisce l'inquinamento, e non si creda che l'esempio sia così paradossale. Ci sono infatti sostanze (ad esempio alcuni pesticidi, ma non solo) che hanno una tossicità tale da contaminare con pochi litri un intero specchio d'acqua di dimensioni rilevanti.

Anche dalle nostre minute azioni può dipendere il destino del mondo.

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