Conflitti

Basaev diventerà "Maskhadov"

15 marzo 2005
Anna Politkovskaja (Traduzione di Antonella Serio)
Fonte: Novaya Gazeta, n. 17/2005
http://2005.novayagazeta.ru/nomer/2005/17n/n17n-s00.shtml - 10 marzo 2005

L’otto marzo, il gruppo operativo per la direzione di operazioni antiterroristiche nel Caucaso Settentrionale e, in seguito, anche il direttore del FSB (ex KGB, n.d.t.), Patrushev, hanno confermato l'eliminazione, tramite le forze speciali del FSB, di Aslan Maskhadov, eletto nel 1997 Presidente della Repubblica Cecena Ichkeria, in conformità con la Costituzione del 1992.

Così, il 9 marzo si può constatare che la Cecenia, in tutta la sua storia, ha avuto quattro presidenti, di cui tre fino alla primavera del 2005 sono morti, e la legittimità del quarto, l’ancor oggi vivo Alkhanov, è una questione estremamente discutibile. Ciò significa che dalla carta dell’Europa contemporanea viene rimosso quel territorio insieme alla sua tanto intricata situazione politico-militare ed al continuo spargimento di sangue.

E ancora molto importante per la storia, è il fatto che Maskhadov è morto come migliaia di altri ceceni, uomini e donne, come risultato della delazione di alcuni ceceni contro altri, delazione che diventa causa di torture - il metodo più diffuso di istruttoria e di inchiesta, ai tempi sia della prima che della seconda guerra cecena. E in questo senso, Maskhadov ha condiviso la sorte del suo popolo, cosa che può desiderare soltanto chi aspira alla sua leadership. E ciò significa che Maskhadov rimarrà nella memoria della Cecenia. Non è escluso che vi rimanga con l'immagine del grande martire, malgrado tutte le sue azioni precedenti.

Per chi può essere vantaggioso? E significa che, in Cecenia, e intorno ad essa, ci sarà la conclusione dell’epoca, durata otto anni, di Maskhadov? Per capire ciò, occorre rammentare ancora un fatto: Maskhadov è morto in un periodo di effettiva tregua unilaterale prolungata (annunciata il 14 gennaio), che forse non è sembrata molto riuscita, ma rimarrà comunque nella storia come l’unica tregua della seconda guerra cecena e, di fatto, già segnale di buona volontà, di mano allungata verso il Cremlino, in segno di sforzo verso l'inizio di trattative sulla cessazione del fuoco, sulla smilitarizzazione e sulla reciproca consegna dei criminali di guerra.

L'eliminazione di Maskhadov proprio in questo periodo, vuol proprio dire che la tregua è finita. Cancellata. E’ finita. E non ci saranno trattative. Dimenticatevi di tutto ciò - le madri dei soldati non sono più necessarie. E nessun altra madre lo è. Occorreranno soltanto combattenti. La pace in Cecenia é rimandata a tempi che ancora non si vedono all'orizzonte. La causa (oltre al Cremlino, dove risiede la radice di tutte le cause) è la situazione interna all'ambiente della resistenza cecena, che é tale che, Maskhadov, quasi da solo e con le ultime forze, tratteneva le fazioni più radicali. Per la chiarezza: gli ultimi convinti che con la Russia è necessario combattere con tutti i mezzi possibili, ivi compresi anche quelli di cui é stata data prova a Beslan.
E adesso non li ferma nessuno. Si è creato il vuoto nella deterrenza. Tuttavia c'è qualcuno da trattenere. Il ruolo del leader della resistenza cecena (indipendentemente da chi, per questo ruolo designa il GKO – Comitato Nazionale della Difesa dell'Ichkerja, operante in clandestinità) passa in possesso del principale avversario dei metodi moderati di Maskhadov. Si chiama Basaev. Si può costatare, in tal modo, che, come risultato dell'operazione di eliminazione di Maskhadov - organizzata dai soldati di reparto speciale FSB della Federazione Russa - Basaev, la cui legittimità non preoccupa per niente, riceve tutte le redini dell'amministrazione nelle forze della resistenza. Proprio lui diventa “Maskhadov”, anche se non gli è consentito diventare lui senza virgolette. Grosso modo: Maskhadov combatteva per il riconoscimento di trattative favorevoli alla sua parte. Basaev invece agisce da solo secondo quella parte. Ma senza trattative.

E ciò significa che, come risultato della morte di Maskhadov, in Cecenia abbiamo ottenuto due figure equivalenti per sanguinarietà e barbarie. Basaev e Kadyrov junior. Tutti i restanti (tutte le persone del nostro paese) saranno tra questi due fuochi.

Che significa “essere tra due fuochi?” Significa: attentati terroristici. L'organizzazione islamica clandestina affonda sempre più nei bunker. Le prigioni clandestine di Kadyrov e, come risposta a queste, i bunker di Basaev. La nostra “Per favore oggi non andare in metro, che non mi sento tranquillo” E la loro: “Dove troveremo rifugio? Voi – i nostri figli, noi – i vostri .....”

Alle spalle di Kadyrov c'é Putin. Dietro il secondo – c'é anche troppo per poterlo scontare dalle spese. Chi c'è allora dietro Basaev? “Gli Arabi”? Come amano definirli i federali in Cecenia (federali ceceni e quelli non ceceni) sottolineandone il significato letterale?

Dietro Basaev, non ci sono i mercenari, anche se ci sono anche questi, ma loro non fanno comunque il bello e il cattivo tempo. Dietro Basaev – e questo é importante - c'é tutta la resistenza più estremista. Il suo sostegno principale sembrano essere i giovani ceceni che non conoscono altra immagine della vita, se non quella di come salvarsi dall'umiliazione alla quale i federali li sottopongono continuamente, e di partecipare per molti anni di seguito ai funerali delle persone torturate a morte senza colpa.

Un altro ambiente fertile del radicalismo é l'organizzazione islamica clandestina. Piú la guerra continua, più la clandestinità si fa profonda. I suoi membri aumentano e al posto di un umiliato “jamaata” ne cresce necessariamente un altro. Così è stato anche nella stessa Cecenia, nella zona di “operazione antiterroristica”, così è accaduto, gradualmente, anche nelle repubbliche del Caucaso Settentrionale vicine alla Cecenia. L'esistenza di un'organizzazione islamica clandestina è ora una realtà anche lì. E più nella società ci sono stati d'animo anticaucasici ed antimusulmani (e sempre più sotto la saggia guida del Cremlino), più stupide sono le azioni del FSB per screditare l'islam, e più forte diventa questa clandestinità. Se si riporta ad un unica formula ciò che è accaduto negli ultimi anni, risulta quanto segue: sull'esempio della Cecenia il potere voleva dimostrare com'è pericoloso alzare la testa contro di esso; e l'ha senza dubbio dimostrato, ottenendo però l'effetto contrario – nel corso di cinque anni inutili sono entrati nell'età della ragione troppi giovani musulmani fino al midollo, che non sono d'accordo di essere considerati persone di serie B e si rifugiano nell'Islam, chiudendosi sempre più al mondo esterno.

Così l'epoca di Maskhadov (ex colonnello comunista e sovietico, che aveva fatto amicizia con l'Islam soltanto nei suoi ultimi anni) e la lotta personale con Maskhadov senza compromessi fino all'insensatezza, hanno portato la generazione dei suoi figli più giovani a non desiderare più di restare musulmani moderati. Vogliono essere radicali nei confronti del potere, degli spietati moderati.

Bandiera di questa organizzazione clandestina è Basaev. Maskhadov è stato per molto tempo un bastone tra le ruote dei membri dell'organizzazione clandestina. Il bastone è stato spezzato. La strada è stata sgomberata. Questo è molto vantaggioso per Basaev. Ha ottenuto ciò che sognava da tanti anni – dieci anni.

Ed ora non è nemmeno importante che Basaev non abbia la legittimità che possedeva Maskhadov. A Basaev non interessa la discussione sulla legittimità. Gli interessa invece il meccanismo di preparazione di un atto di sabotaggio contro la Russia. La morte di Maskhadov a Tolstoj-Jurt per Basaev è semplicemente la migliore dimostrazione che conferma il suo famoso slogan: che non ci potranno essere in nessun modo trattative con la Russia e che con la Russia si può solo combattere con i metodi che lui preferisce.

Note: Traduzione di Antonella Serio per www.peacelink.it
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