Iraq: Rumsfeld e l'ex capo della CIA potrebbero essere indagati per tortura e abusi
(New York, 24 aprile 2005) - In un documento rilasciato oggi, Human Rights Watch chiede che gli Stati Uniti incarichino un pubblico ministero speciale che indaghi sulla colpevolezza del segretario della Difesa Donald Rumsfeld e dell'ex-direttore della CIA George Tenet, per i casi di tortura e abuso sui detenuti.
Il documento - dal nome "Farla franca con le torture? La responsabilità del comando militare per gli abusi dei soldati statunitensi sui detenuti" - è stato reso pubblico in occasione del primo anniversario della pubblicazione delle foto di Abu Ghraib (28 aprile 2004).
Esso presenta prove sostanziali che autorizzerebbero l'avvio delle indagini contro Rumsfeld e Tenet, contro il generale a tre stelle Ricardo Sanchez, che è ufficialmente alla guida del Comando USA in Iraq, e contro il generale Geoffrey Miller, comandante del campo di detenzione di Guantanamo Bay, a Cuba.
"I soldati che si stanno assumendo la colpa delle torture, sia per Abu Ghraib che in altre parti del mondo, sono solo l'ultimo anello della catena. Ma le altre persone responsabili, con i ruoli più importanti, sono scagionati da ogni colpa" - ha detto Reed Brody, il consigliere speciale per Human Rights Watch - "Questo, semplicamente, non è giusto".
Human Rights Watch ha dichiarato l'esistenza di numerose prove, al momento, le quali attestano che i maltrattamenti e le torture dell'esercito americano non hanno avuto luogo solo ad Abu Ghraib, ma anche in altre strutture dell'Afghanistan e dell'Iraq, oltre a Guantanamo e ad altri "luoghi segreti" di diverse parti del mondo. Ciò viola le Convenzioni di Ginevra e le leggi contro la tortura.
Brody ha dichiarato che "il ripetersi degli abusi in molti paesi non è stato il risultato di atti individuali praticati da qualche soldato che ha rotto le regole: è, piuttosto, la conseguenza delle decisioni prese da alti ufficiali dell'esercito americano, che hanno deciso di piegare, ignorare o disfarsi del tutto delle regole".
Tra le scoperte di Human Rights Watch:
Il segretario Rumsfeld dovrebbe essere indagato per la sua potenziale responsabilità in relazione ai crimini di guerra ed alle torture commesse dalle truppe americane in Afghanistan, in Iraq e a Guantanamo. L'indagine sarebbe coerente con il principio legale della "responsabilità del comando", che ammette l'implicazione di un superiore nei crimini commessi dai suoi subordinati, qualora egli sia a conoscenza di tali atti, o dovrebbe esserlo, e non prende delle misure necessarie per impedirli.
Inoltre, il segretario Rumsfeld ha approvato delle tecniche di interrogatorio che violano la Convenzioni di Ginevra e la Convenzione contro la tortura, come ad esempio l'uso di cani da guardia per spaventare i prigionieri e la pratica di tenere i detenuti in posizioni dolorose.
In un periodo di 3 anni, durante il quale si sono succedute inchieste su inchieste riguardo a tali abusi, non sono pervenute prove del fatto che Rumsfeld abbia esercitato la sua autorità o ammonito i suoi sottoposti affinché tali maltrattamenti cessassero. Se l'avesse fatto, probabilmente molti dei crimini commessi dalle forze americane sarebbero stati evitati.
Quando George Tenet ne era il direttore e, a quanto è stato riferito, previa sua specifica autorizzazione, la CIA ha "restituito" dei detenuti a dei paesi che hanno praticato la tortura contro di loro: di conseguenza, Tenet è un potenziale complice di queste torture.
La CIA ha anche fatto "sparire" dei detenuti in posti segreti.
A ciò si aggiunge che, sempre stando alle dichiarazioni, la CIA ha usato la tecnica del "waterboarding", che consiste nel mettere la testa dell'accusato sott'acqua fino a quando crede di affogare. Pare che quest'ultima tecnica sia stata praticata con l'autorizzazione di Tenet.
Il generale Sanchez ha approvato pratiche illegali di interrogatorio nel carcere di Abu Ghraib: ancora una volta, l'uso dei cani da guardia per spaventare i prigionieri. Pare che il generale Sanchez non sia intervenuto per fermare crimini di guerra e torture messi in atto dai suoi sottoposti.
Il generale Miller, comandante del carcere di massima sicurezza di Guantanamo, a Cuba, potrebbe essere accusato di responsabilità per i crimini di guerra e le torture attuate in quella struttura. Potrebbe anche essere ritenuto responsabile per aver trasferito alcune tecniche illegali di interrogatorio da Cuba all'Iraq.
Human Rights Watch ha dichiarato che, nonostante tali prove, gli Stati Uniti d'America hanno deliberatamente coperto gli architetti di queste pratiche illegali di detenzione: gli USA non hanno permesso che avvenisse un'inchiesta indipendente riguardo gli abusi sui prigionieri, né tantomeno hanno dato l'avvio a delle indagini contro i capi che hanno reso possibile la diffusione, il consolidamento e il ripetersi di tutti gli abusi criminali contro i detenuti.
Al contrario, il Ministero della Difesa ha messo in atto una serie infinita di indagini, tutte interne tranne una, dirette esclusivamente verso le ultime ruote del carro: i processi riguardano solo soldati dei gradi più bassi e contractors.
"Un anno dopo Abu Ghraib, gli Stati Uniti continuano a fare quello che i dittatori e le repubbliche delle banane fanno in tutto il mondo quando i loro abusi diventano noti: coprono lo scandalo e spostano l'attenzione pubblica e le responsabilità penali sui pesci piccoli" - ha affermato Brody -
"Un muro di gomma protegge i veri architetti di questo disegno criminale, che è alla base di tutti gli atti illegali rilevati".
Human Rights Watch ha richiesto la nomina di un PM speciale, poiché il procuratore generale Alberto Gonzales è anch'egli coinvolto nelle politiche che hanno condotto a questi crimini presunti. Quindi, il conflitto di interessi gli impedirebbe di portare avanti un'indagine oggettiva sugli abusi sui detenuti. Secondo le norme del Dipartimento della Giustizia Americana, sarebbe necessaria la nomina di un consulente legale esterno, quando sussistono tali condizioni, poiché l'interesse pubblico giustifica il ricorso ad una persona non legata agli interessi governativi.
HRW ha anche ripetuto l'invito, sia al Congresso che al presidente, affinché stabiliscano una commissione speciale, seguendo la linea della Commissione dell'11 settembre, per indagare sulla questione degli abusi ai detenuti.
Tale commissione terrebbe le udienze, avrebbe pieno potere di citazione in giudizio degli indagati e sarebbe incaricata di creare uno speciale Pubblico Ministero [1] adibito alle indagini sui crimini di guerra, nel caso in cui il procuratore generale non ne avesse ancora nominato uno.
Nonostante Human Rights Watch abbia affermato che l'esistenza delle prove comporti già di per sé la necessità di indagini penali, ha comunque sottolineato come una commissione indipendente potrebbe esigere delle prove che il governo ha continuato ad omettere, incluse le direttive suddette.
http://www.hrw.org/english/docs/2005/04/24/usint10511.htm
Tradotto da Roberta Casillo per www.peacelink.it
Il testo e' liberamente utilizzabile a scopi non commerciali citando la
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