Il rapporto di AI sulle detenzioni nel contesto della "guerra al terrore" degli USA
Amnesty International ha pubblicato oggi, 13 maggio, un nuovo rapporto sulle
detenzioni praticate dagli Usa nel contesto della 'guerra al terrore'. Nel
rapporto, intitolato Guantánamo e oltre: la continua ricerca di un potere
esecutivo senza freni, l'organizzazione per i diritti umani denuncia come
l'ipocrisia, la predominante mentalita' bellica e il rifiuto di aderire
agli standard internazionali continuino a caratterizzare l'approccio
dell'amministrazione Usa alla questione delle detenzioni nel contesto
della 'guerra al terrore'.
Un anno dopo lo scandalo di Abu Ghraib, le condizioni che permettono il
verificarsi di maltrattamenti e torture nei confronti dei detenuti in
custodia degli Usa rimangono inalterate. Mentre il governo di Washington
porta avanti un esercizio di pubbliche relazioni per convincere il mondo
che quanto rivelato dalle foto scattate ad Abu Ghraib e' un piccolo
problema oramai superato, migliaia di prigionieri nelle mani degli Usa in
Iraq, in Afghanistan, a Guantánamo Bay e in altri centri segreti di
detenzione rischiano ancora di subire maltrattamenti e torture. La ragione
e' che gli Usa insistono ad avere un approccio selettivo nei confronti
delle norme e degli standard internazionali, a ricorrere alla detenzione
segreta e a negare le revisioni giudiziarie, una garanzia fondamentale
contro gli arresti arbitrari, le torture e le 'sparizioni'.
E' passato oltre un anno da quando la Corte suprema degli Usa stabili' che
i tribunali statunitensi erano competenti ad esaminare i ricorsi dei
detenuti di Guantánamo Bay. Tuttavia, da allora non un solo prigioniero ha
potuto ottenere una revisione giudiziaria della legittimita' della propria
detenzione. Il rapporto di Amnesty International descrive come gli Usa
continuino a tentare di bloccare queste revisioni passo dopo passo o a
procrastinarle nel tempo.
Il rapporto contiene inoltre: un'analisi dei 'Tribunali per la revisione
dello status di combattente', organi esecutivi che l'amministrazione Usa
tenta di convincere un tribunale federale ad accettare al posto della
revisione giudiziaria; casi di 'combattenti nemici' detenuti negli Usa;
approfondimenti sui trasferimenti segreti e le detenzioni sotto la
supervisione di personale statunitense; la descrizione del caso di un
cittadino statunitense detenuto in Arabia Saudita per conto degli Usa e di
quello di Zacarias Moussaoui, che rischia la pena di morte in quanto
indiziato negli attacchi dell'11 settembre, che diedero vita alla 'guerra
al terrore'.
Le prove dei maltrattamenti e delle torture ad opera delle forze
statunitensi continuano ad aumentare. A oggi, nessun funzionario Usa e'
stato incriminato ai sensi dell'Atto contro la tortura o dell'Atto sui
crimini di guerra. Mentre pochi soldati, per lo piu' di basso profilo,
sono stati processati dalle corti marziali e altri sono stati oggetto di
provvedimenti disciplinari, nessun esponente dell'amministrazione Usa e'
stato sospeso o sottoposto a un'indagine indipendente, nonostante le prove
che le violazioni dei diritti umani fossero state autorizzate e che fosse
operante una cospirazione ad alto livello per garantire immunita' dalle
indagini ai funzionari Usa accusati di tortura o crimini di guerra. Il
rapporto contiene anche una prima reazione di Amnesty International al
rapporto che gli Usa hanno presentato il 6 maggio al Comitato contro la
tortura delle Nazioni Unite. L'organizzazione per i diritti umani esamina,
infine, le indagini ufficiali condotte sugli abusi e le recenti
rivelazioni su decessi in custodia.
Amnesty International continua a chiedere al Congresso Usa di istituire
una commissione d'inchiesta indipendente e con pieni poteri sulle
politiche e sulle procedure di detenzione e interrogatorio nel contesto
della 'guerra al terrore', che riguardi anche il coinvolgimento nei
trasferimenti segreti di prigionieri. L'organizzazione per i diritti umani
chiede inoltre al Procuratore generale Usa di nominare un Consiglio
speciale indipendente dal dipartimento di Giustizia, che conduca
un'inchiesta penale su ogni pubblico ufficiale nei confronti del quale vi
siano prove di un coinvolgimento in crimini commessi nel contesto della
'guerra al terrore', tra cui 'sparizioni', esecuzioni extragiudiziali,
torture e altri trattamenti crudeli, inumani e degradanti.
senza freni, e' disponibile in lingua inglese all'indirizzo:
http://web.amnesty.org/library/Index/ENGAMR510632005
Per ulteriori informazioni sulle violazioni dei diritti umani nel contesto
della 'guerra al terrore', si veda anche Usa, dignita' umana negata:
torture e assunzione di responsabilita' nel contesto della 'guerra al
terrore', disponibile in lingua inglese all'indirizzo:
http://web.amnesty.org/library/Index/ENGAMR511452004
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