Bentornata
Qualsiasi fosse stato il reato per cui era stata arrestata la madre di Timor Shah, il capo dei rapitori di Clementina Cantoni, la sua liberazione in cambio di quella di Clementina mi piacerebbe vederla anche in chiave simbolica.
Come soggetto di scambio, non pericolosi terroristi o malviventi incalliti; ma una madre (malvivente anch'essa o "fiancheggiatrice" ma sempre madre); e assieme alle madri che sono protagoniste di questa vicenda - la mamma di Clementina, le vedove afghane a cui Clementina porgeva la sua umanità e il suo operato, le tante donne che in questi giorni hanno manifestato per lei - il finale dell'avventura potrebbe anche venir scritto a pieni titoli su un rotocalco di quelli strappalacrime.
Se non fosse che a fondo di tutto questo c'è sempre la vicenda dell'uomo. Dell'umano dalle tante culture e dalle tante ipocrisie. Della "guerra infinita" al terrorismo che si è dipinta così perché così ha fatto comodo. Degli orrendi crimini - e della disgregazione di popoli e culture - che da sempre, e oggi più che mai, la guerra e le guerre hanno accompagnato.
Delle tante madri che ancora piangeranno.
Bentornata Clementina! e quanto vorrei dire, bentornati tutti voi che siete ancora là, in terre di guerra e di conquista, e di odio importato e coltivato con cura. Bentornati agli eserciti imponenti di altezzoso orgoglio occidentale. Ben-tornati in patria, e finalmente - lontano dagli odii, e dai doveri di soldato che le acquietavano - le vostre coscienze vi svelino, da che parte vorrà stare d'ora in poi il cuore della vostra umanità.
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