Conflitti

11-9 :un ex membro dell'amministrazione Bush afferma che il crollo del WTC fu probabilmente una demolizione controllata ed un 'lavoro interno'

19 giugno 2005
Greg Szymanski
Tradotto da per PeaceLink
Fonte: Articbeacon - Globalresearch

Un ex economista del dipartimento del lavoro, che servì durante il primo
mandato presidenziale di Bush, crede ora che la ricostruzione ufficiale
sul crollo del WTC sia 'fasulla' e ritiene più probabile che sia stata
una demolizione controllata a distruggere le Torri Gemelle e l'adiacente
edificio n° 7.

“Se una demolizione ha distrutto tre grattacieli e il World Trade Center
l'11 settembre, allora la possibilità che si sia trattato di un 'lavoro
interno' e di un attacco governativo all'America sarebbe inoppugnabile”,
ha detto il Ph.D (Doctor of Philosophy, dottore in discipline
umanistiche con specializzazione post-laurea) Morgan Reynolds, un ex
membro del team di Bush, che servì come direttore del centro di
giustizia penale presso la sede principale del centro nazionale per le
analisi politiche a Dallas, Texas.

Reynolds, ora professore emerito all'università di A&M, reputa anche
'quasi impossibile' che 19 terroristi arabi da soli siano stati più
astuti del mitico esercito statunitense, mentre aggiunge che le
conclusioni scientifiche sul crollo del WTC potrebbero contenere la
chiave per tutta la misteriosa trama dietro l'11 settembre.

“E' difficile esagerare l'importanza di dibattito scientifico sulla(e)
causa(e) del crollo delle torri gemelle e dell'edificio 7”, dice
Reynolds questa settimana dai suoi uffici presso la A&M in Texas. “Se la
ricostruzione ufficiale sul crollo è sbagliata, come credo sia, allora
la politica basata su queste erronee analisi di ingegneria probabilmente
non è corretta. La teoria governativa sul crollo è molto vulnerabile di
per sé. Solo una demolizione professionale sembrerebbe giustificare
l'ampia gamma di fatti associati al crollo dei tre edifici”

“Ancor più importante: gravi conseguenze politiche e sociali
seguirebbero se degli osservatori imparziali concludessero che sono
stati dei professionisti a far implodere il WTC. Nel frattempo, il
lavoro di scienziati, ingegneri e ricercatori imparziali, in ogni
situazione, dovrebbe essere quello di ottenere analisi scientifiche e
tecniche corrette sull'11 settembre”.

Comunque, come dice Reynolds, “ottenerne di corrette sotto le attuali
misure di sicurezza resta una sfida”, giacché esperti di ingegneria
strutturale e di esplosivi sono stati intimiditi nel corso delle loro
analisi sui crolli dell'11 settembre.

Fin dall'inizio, l'amministrazione Bush ha affermato che la benzina dei
jet ha causato il crollo delle torri. Nonostante molti investigatori
indipendenti abbiano dissentito, essi hanno subito delle forti pressioni
per approvare la teoria governativa sin da quando la maggior parte delle
prove sono state screditate dalla FEMA (Federal Emergency Managment
Agency – Agenzia federale per la gestione delle emergenze) in seguito ad
un'indagine indipendente.

Le critiche affermano che l'amministrazione Bush abbia provato a coprire
le prove e che la recente commissione sull'11 settembre abbia fallito
nell'individuare i principali fatti che contraddicono la versione
ufficiale sull'11 settembre.

Tra le prove che dimostrano i difetti della teoria governativa basata
sulla benzina dei jet ci sono:

-- Foto che mostrano persone camminare attorno al buco nella torre nord,
dove si supponeva che 10.000 galloni di benzina per jet stessero bruciando.

-- Quando la torre sud fu colpita, la maggior parte delle fiamme della
torre nord erano già state domate. Avevano arso per soli 16 minuti, rendendo
relativamente facile contenerle e controllarle senza un crollo totale.

-- Il fuoco non continuò ad aumentare per il tutto il tempo, probabilmente perché la benzina si esaurì presto. Questo indica che senza l'aggiunta di ordigni esplosivi le fiamme avrebbero potuto facilmente essere controllate.

-- I vigili del fuoco dello FDNY (Fire Department of New York – Corpo
dei vigili del fuoco di new York) sono ancora sottoposti all'ordinanza
governativa di non discutere le eslposioni che hanno udito, sentito e
visto. Il personale della FAA (Federal Aviation Agency – Agenzia
federale dell'aviazione civile) è sottoposto ad un'ordinanza simile sui
fatti dell'11 settembre.

-- Persino l'erroneo rapporto della commissione sull'11 settembre riconosce che “nessuno dei capi [pompieri] presenti credeva che un crollo totale di entrambe le torri fosse possibile”.

-- Il fuoco non ha mai causato il crollo di edifici di acciaio tranne che nel caso di tre edifici l'11 settembre, né il fuoco ha mai fatto crollare un qualsiasi edificio di acciaio dopo l'11 settembre.

-- Gli incendi, specialmente nella torre sud e nell'edificio 7 del WTC,
erano relativamente ridotti.

-- L'edifico 7 del WTC non era stato colpito da un aeroplano ed ebbe solo alcuni ridotti incendi al settimo e al dodicesimo piano. Nonostante ciò, questo edificio di acciaio con una storia di 47 anni crollò in meno di 10 secondi.

-- Le fiamme infuriavano negli edifici 5 e 6 del WTC, che non crollarono nonostante le loro travi di acciaio fossero molto più sottili.

-- In un documentario della PBS si vede che l'11 settembre Larry
Silverstein, il locatario del WTC, disse al comandante dei vigili del
fuoco, riferendosi all'edificio 7 del WTC che “la cosa più furba da fare
sarebbe tirarlo via”, un'espressione gergale per dire demolirlo.

-- E' difficile se non impossibile per fiamme come quelle, alimentate da
benzina per jet (kerosene) raggiungere una temperatura vicina a quella
di fusione del metallo.

Nonostante le numerose falle nella ricostruzione governativa, l'amministrazione Bush ha respinto o semplicemente ignorato ogni critica. Gli esperti mainstream, parlando per l'amministrazione, offrono una teoria per cui, essenzialmente, l'impatto di un aeroplano indebolì ognuna delle strutture e il fuoco intenso indebolì i componenti strutturali, causando delle deformazioni e permettendo così ai piani più alti di spanciare sui piani inferiori.

Uno di quelli che sostengono la ricostruzione ufficiale è Thomas Eager, professore di ingegneria dei materiali e sistemi ingegneristici al MIT
(Massachussets Institute of Technology – Istituto di tecnologia del
Massachussets). Egli sostiene che il crollo si verificò a causa
dell'estremo calore delle fiamme, che causò la perdita della capacità
portante della struttura.

Secondo Eagar l'acciaio nelle torri potrebbe essere crollato solo se
riscaldato fino al punto in cui “avesse perso l'80 per cento della sua
forza”, o circa a 1.300 gradi Fahrenheit. I critici affermano che la sua
teoria sia erronea in quanto le fiamme non sembravano intense e non
avvamparono abbastanza per raggiungere così alte temperature.

Altri esperti che sostengono la ricostruzione ufficiale affermano che
l'impatto degli aeroplani, non il calore, indebolì l'intera struttura
delle torri, ma i critici sostengono che le travi dei piani 94-98 non
sembravano seriamente indebolite e molto meno l'intera struttura.

A complicare ulteriormente la questione, forti prove dimostrano che entrambe le teorie sono carenti a causa della veloce eliminazione dell'acciaio della struttura da parte della FEMA prima che potesse essere analizzato. Anche se il codice penale richiede che le prove di una scena del crimine siano tenute per le analisi forensi, le FEMA ha distrutto l'acciaio o lo ha imbarcato per l'oltremare prima che un'indagine seria potesse avere luogo.

E si sono sollevati ancora più dubbi sul perché la FEMA abbia agito così
rapidamente da quando si è saputo che, per coincidenza, gli ufficiali arrivarono il giorno prima degli attacchi dell'11 settembre presso il numero 29 di Pier a New York per condurre un esercitazione, nominata “Tripod II”.

Al di là della veloce eliminazione dei rottami, le autorità consideravano l'acciaio abbastanza prezioso. Infatti gli ufficiali di New York City hanno tracciato tutti gli autocarri che trasportavano i rottami con un sistema GPS e persino licenziato un guidatore che si prese una pausa pranzo non autorizzata.

In una dettagliata analisi rilasciata da poco, che sostiene la teoria
della demolizione controllata, Reynolds presenta una ricostruzione
inoppugnabile.

“Anzitutto, nessun grattacielo dalla struttura in acciaio, anche se divorato dalle fiamme per più di un'ora, è mai crollato prima. Improvvisamente, tre crolli sbalorditivi si susseguono nella stessa zona lo stesso giorno, due presumibilmente colpiti da degli aerei, il terzo no”, dice Reynolds. “ Questi crolli straordinari causati da lievi incendi di breve durata dovrebbero essere accertati in base alle prove, le travi di acciaio, in modo da capire cosa accadde”.

Per quanto riguarda l'intensità del fuoco, considerate questo riferimento: un rapporto del 1991 della FEMA sull'incendio della Meridian Plaza a Philadelphia diceva che l'incendio era così potente che “aste e travi si incurvarono e levarono, ma nonostante questa esposizione straordinaria, le colonne continuarono a sostenere i loro carichi senza danni evidenti. Un incendio così intenso da torcere e separare travi di acciaio non ha alcun raccordo con quello che abbiamo osservato al WTC”

Dopo aver considerato entrambe le parti del dibattito sull'11 settembre e dopo aver meticolosamente setacciato tutti gli elementi disponibili, Reynolds conclude che la ricostruzione governativa riguardante tutti e quattro gli schianti di aerei l'11 settembre rimanga altamente sospetta.

“Infatti, il governo non ha fornito i rottami dei quattro presunti aerei di linea di quel fatidico giorno. La foto familiare del punto di impatto del volo 93 in Pennsylvania non mostra una fusoliera, un motore o qualunque altra cosa riconducibile ad un aereo, solo una cavità fumante nel terreno”, dice Reynolds. “I fotografi hanno riportato di non essere stati autorizzati ad avvicinarsi alla cavità, né lo FBI né la National Transportation Safety Board (Ente nazionale per la sicurezza dei trasporti) hanno indagato o prodotto un qualsiasi rapporto sui
presunti schianti di aerei”.

Note: http://www.arcticbeacon.com/arcticbeacon.html
http://globalresearch.ca/articles/SZY506A.html
tradotto da Carlo Martini per www.peacelink.it
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fonti, l'autore e il traduttore.
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