Conflitti

"L'Iraq sta peggio di quando c'era Saddam"

Ad Instanbul, Turchia, si sta tenendo la sessione finale del tribunale mondiale sull'Iraq (World Tribunal on Iraq, WTI). I testimoni hanno dimostrato che gli Stati Uniti sono stati responsabili di molte atrocità.
Fonte: http://www.worldtribunal.org/main/? - 26 giugno 2005

I testimoni delle atrocità che si stanno verificando in Iraq hanno esposto quanto da loro visto prima che la Giuria di Coscienza del tribunale mondiale sull'Iraq si riunisse per il secondo giorno di udienze. La loro esposizione sull'impatto di questa guerra sugli Iracheni ha rivelato un paese che sta affrontando delle condizioni peggiori di quelle che c'erano sotto Saddam Hussein. Nelle parole di Amal Sawadi, un giudice iracheno che lavora per i suoi connazionali indifesi, 'Le atrocità c'erano anche sotto Saddam Hussein, masfortunatamente, ora le cose sono messe molto peggio'.

Ulteriori testimonianze sulle violazioni dei diritti umani che si stanno verificando quotidianamente in Iraq sono state fornite da Hana Ibrahim, scrittrice e giornalista, da Eman Khama, attivista per i diritti umani con sede a Baghdad e da Fadhil Al Bedrani, giornalista testimone dell'ultimo assalto a Fallujah.

Alcuni manifestanti espongono uno striscione contro il presidente degli Stati Uniti George W. Bush: "Presidente Bush: il mondo ti reputa responsabile".

Tra i temi di cui hanno parlato, la detenzione illegale di cittadini, le decine di migliaia di Iracheni scoparsi, le torture ancora in atto nelle prigioni, il rapimento e lo stupro delle donne, la paura costante che ora è parte della vita quotidiana degli Iracheni.

'I cecchini danno la caccia alle persone in mezzo alle strade. Sparano alla gente che cerca di raggiungere i centri sanitari. Ci sono molti bambini menomati. Ci sono migliaia di vedove e di orfani. Non c'è polizia per la sicurezza e non ci sono tribunali. Persino gli ospedali vengono occupati e bombardati e bruciati. A Fallujah e in altri luoghi le truppe americani hanno intenzionalmente ridotto in cenere gli ospedali', afferma Eman Khammas.

17 maggio 2005 - Ad Union Square, WTI, attivisti invitano Bush ad Instanbul

Tim Goodrich, che era impiegato in Arabia Saudita con le truppe statunitensi prima di entrare tra le file dei manifestanti no war, ha fornito al tribunale una descrizione dettagliata delle funzione dell'esercito degli Stati Uniti: 'Per riassumere, nonostante la guerra fosse illegale e fosse basata su delle bugie, ci sono molti altri fattori che hanno contribuito al cattivo comportamento dell'esercito in Iraq. Tra questi poca intelligenza, mancanza di allenamento, lo stress di combattere una guerra di guerriglia, e infine, la mancanza di una missione e di obbiettivi definiti in modo chiaro dopo la caduta di Baghdad. Inoltre la cultura dell'esercito ha già di suo problemi di razzismo, ignoranza, stereotipi e deumanizzazione. Tutto questo dimostra chiaramente che la soluzione migliore sia un ritiro immediato delle truppe americane dal suolo iracheno'.

Ieri, in una protesta emotiva, gli Iracheni che partecipano al tribunale hanno innalzato uno striscione con le facce dei bambini che sono stati uccisi in Iraq. Il padre di uno di questi bambini era tra i presenti. Gli artisti iracheni hanno anche presentato dei dipinti sulla prigione di Abu Ghraib presso Darphane-i Amire, Topkapz Palace Grounds, dove il tribunale mondiale sull'Iraq è al suo ultimo giorno di udienze (1).

Alla conferenza stampa che si terrà domani alle 11 di mattina presso lo hotel Armada, la Giuria di Coscienza annuncerà le conclusioni del tribunale mondiale sull'Iraq. Parlerà anche la rinomata autrice ed attivista Arundathi Roy, che sta guidando la Giuria.

24 giugno - Il pubblico

Note:

1. Artisti: Abdulkareem Khalil, Salam Omar, Salem Al-Dabbagh, Nadia, Mohammed Yass, Fadia Mohammed Yass

Per ulteriori informazioni:

Visititate il sito del WTI (http://www.worldtribunal.org) per aggiornamenti e per i discorsi completi dei partecipanti al tribunale. Sono disponibile anche delle fotografie.

Contatti:

Tolga Temuge, cordinatore per i media internazionali, +(90) 533 644 4687 oppure tolga.temuge@worldtribunal.org

Tradotto da Carlo Martini per http://www.peacelink.it
Il testo e' liberamente utilizzabile a scopi non commerciali citando le fonti, l'autore e il traduttore.

Articoli correlati

  • Schede
    Il 26 maggio 2004 il New York Times riconobbe i propri errori pubblicando un articolo

    Le presunte armi di distruzione di massa di Saddam in Iraq

    Giornali come il New York Times, fino al 2003 ostili alla guerra, finirono per accettare come veritiere le affermazioni di Powell e per considerare ineluttabile l'intervento armato. A guerra terminata non fu trovata alcuna traccia di quelle fantomatiche armi.
    16 novembre 2023
  • Il Regno Unito riconosce i crimini dell'ISIS contro gli Yazidi
    Conflitti
    "Breaking News", una volta tanto in positivo

    Il Regno Unito riconosce i crimini dell'ISIS contro gli Yazidi

    Cercare giustizia è necessario per coloro che hanno perso la vita e per le vittime sopravvissute. E la storia merita di essere riconosciuta.
    2 agosto 2023 - Gulala Salih
  • Sono la figlia di una terra rubata
    Conflitti
    100 anni dal Trattato di Losanna: un anniversario drammatico e dimenticato

    Sono la figlia di una terra rubata

    La mia patria è stata sacrificata e la sua divisione è stata pianificata dai Paesi potenti dell’Occidente che hanno creato delle Nazioni immolandone altre, come ad esempio, il Kurdistan.
    24 luglio 2023 - Gulala Salih
  • Problemi di salute mentale dei veterani e militari americani
    Disarmo
    Un recente studio scientifico ripropone la questione

    Problemi di salute mentale dei veterani e militari americani

    Dopo due decenni di guerra continua in Afghanistan, una crescente popolazione di veterani si presenta per cure di salute mentale. La depressione rimane una delle principali condizioni di salute mentale nei militari. E ogni anno più di seimila si suicidano.
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.21 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)