Comunicato stampa: Un dossier sulle vittime civili in Iraq 2003–2005
"Un dossier sulle vittime civili in Iraq: 2003-2005" è il primo conto dettagliato di tutti i non combattenti di cui sia stata riportata la morte o il ferimento durante i primi due anni del conflitto ancora in corso. Il rapporto, pubblicato dallo Iraq Body Count in associazione con lo Oxford Research Group è basato su un'analisi completa di più di 10.000 notificazioni mediatiche pubblicate tra il marzo 2003 e il marzo 2005.
Le conclusioni includono:
Chi è stato ucciso?
* Sono state riportate le morti di 24.865 civili nei primi due anni.
* Le donne e i bambini ammontano al 20% delle vittime civili.
* Baghdad da sola ha registrato quasi metà di tutte le morti.
Quando sono morti?
* Il 30% delle morti di civili è avvenuta durante la fase dell'invasione precedente al 1 maggio 2003.
* Dopo l'invasione, il numero di civili uccisi era quasi il doppio nel secondo anno (11.351) rispetto al primo (6.215).
Chi sono gli assassini?
* Le forze guidate dagli Stati Uniti hanno ucciso il 37% delle vittime civili.
* Le forze anti-occupazione/gli insorti hanno ucciso il 9% delle vittime civili
* La violenza criminale che ha seguito l'invasione è responsabile del 36% di tutte le morti.
* Le uccisioni da parte di forze anti-occupazione, crimininali e agenti sconosciuti sono aumentate progressivamente.
Quali sono state le armi più letali?
* Più di metà (53%) di tutte le morti civili hanno a che fare con ordigni esposivi.
* Gli attacchi aerei hanno causato la maggior parte (64%) delle morti per esplosivi.
* I bambini sono stati colpiti soprattutto da attacchi aerei e da ordigni inesplosi (incluse cluster bomb).
Quanti sono i feriti?
* E' stato riportato il ferimento di almeno 42.500 civili.
* La fase di invasione ha causato il 41% di tutti i ferimenti riportati.
* Le armi di tipo esplosivo hanno causato una percentuale maggiore di feriti e morti rispetto alle armi leggere.
* La percentuale più alta di incidenti con feriti-morti si è verificata durante la fase di invasione.
Chi ha fornito le informazioni?
* Funzionari dei servizi funebre e medici sono stati i più frequentemente citati come testimoni.
* Tre agenzie stampa hanno fornito più di un terzo delle notizie usate.
* I giornalisti iracheni sono sempre più importanti per il lavoro di notificazione.
Oggi, a Londra, parlando in occasione del lancio del rapporto, di cui è uno degli autori, il professor John Sloboda ha detto: "Il conto delle morti di iracheni, sempre in aumento, è il costo dimenticato della decisione di muovere guerra all'Iraq. In media, 34 civili iracheni sono morti in modo violento ogni giorno, a partire dall'invasione nel marzo del 2003. I nostri dati mostrano che nessun settore della società irachena è scampato a tutto questo. Speriamo veramente che questa ricerca aiuterà ad informare quelli che prendono le decisioni nel mondo sulle necessità reali degli Iracheni, che lottano per ricostruire il loro paese. Rimane una questione preoccupanteil fatto che, quasi due anni e mezzo dopo, nè gli Stati Uniti nè il governo della Gran Bretagna abbiano iniziato a misurare sistematicamente l'impatto delle loro azioni in termini di vite umane venute meno".
Tradotto da Carlo Martini per www.peacelink.it
Iraq Body Count:
http://www.iraqbodycount.net/
Scarica il rapporto (PDF):
http://reports.iraqbodycount.org/a_dossier_of_civilian_casualties_2003-2005.pdf
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