Burundi: 300 civili uccisi dagli estremisti hutu negli ultimi due mesi
“Alcuni sono stati uccisi perché il FNL li accusava di collaborare con le forze di difesa nazionale, altri semplicemente perché non si erano voluti unire al movimento”dice il portavoce dell’esercito Adolphe Manirakiza citato dalla Reuters.
Il FNL è un’ala estremista del “Partie pour la liberation du peuple hutu” ed ha combattuto il governo del burundi fin dalla metà degli anni ’90; ma sono stati i civili a subirne le violenze secondo le associazioni per i diritti umani. L’organizzazione è fortemente legata ai reduci della milizia hutu rwandese che aveva perpetrato il genocidio del 1994, e si crede ne condivida l’ideologia.
Nell’agosto del 2004 il FNL ha ammesso la responsabilità del massacro di 152 tutsi congolesi nel campo rifugiati di Gatumba, nel Burundi occidentale. Si ritiene che anche gruppi congolesi e rwandesi abbiano preso parte all’attacco. Il FNL ha poi dichiarato che il campo sarebbe stato una copertura per una base militare; gli investigatori dell’ONU non hanno però trovato riscontri all’accusa, e i militanti per i diritti umani hanno evidenziato come la maggior parte dei moti fossero donne e bambini.
Il partito di governo FRODEBU è stato recentemente accusato dai rivali elettorali di utilizzare il FNL per sabotare le prime elezioni nel paese dal 1993; l’accusa è stata respinta, ma il FRODEBU ha ammesso una “collaborazione politica” con il gruppo.
Alla Reuters il portavoce del FNL Pasteur Habimana ha ammesso che il suo gruppo ha ucciso dei civili nei mesi passati, ma ha aggiunto che gli uccisi erano “persone mandate dall’esercito con la missione di eliminare i nostri combattenti dando loro del veleno”. Egli ha anche accusato il governo burundese di attaccare i civili.
Tradotto da Chiara Rancati per www.peacelink.it
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