Bugie e segreti di stato
La BBC riporta (17 novembre ) che 2 ex impiegati del governo britannico sono stati accusati di aver violato il segreto di stato.
Il segreto di stato viene usato per proteggere il governo britannico dalla responsabilità a suo carico. Nessuno che abbia rivelato la malefatta dei rappresentanti di governo può essere accusato di violazione di segreto di stato.
I due uomini sono stati accusati di aver svelato alcuni contenuti di un promemoria innocuo, “L’Iraq a medio termine” nel quale l’ufficio degli affari esteri britannico esternava alcuni dubbi riguardo le tattiche adottate dagli americani in Iraq. Il crimine vero non è l’aver fatto trapelare ciò, ma il continuo sostegno dato dal governo di sua Maestà ad una politica che il governo britannico sa che è illegale e protuberante di crimini di guerra. E’ il primo ministro Tony Blair e i suoi ministri che dovrebbero essere sotto accusa.
Come è stato chiarito dalla pubblicazione, da parte del London Times (1 maggio 2005), del promemoria super segreto di Downing Street, prima dell’invasione dell’Iraq da parte americana, il capo dell’intelligence britannica ritornò da un incontro a Washington per dire al gabinetto britannico che l’amministrazione Bush prima aveva deciso di invadere l’Iraq, e poi aveva preparato l”intelligence” per giustificare tale decisione.
Il governo britannico sapeva in anticipo che l’invasione era sbagliata. Alcuni membri del gabinetto britannico erano preoccupati che la partecipazione britannica in un’azione di una pura aggressione avrebbe potuto esporre i rappresentanti del governo britannico ad accuse di crimini di guerra. Ciò nonostante, Blair insistette affinché il regno Unito desse il suo sostegno a Bush.
Nonostante avesse qualche dubbio, Blair era preoccupato che, se così non fosse stato, il suo pensionamento politico non sarebbe stato assicurato con la direzione corporativa statunitense.
Di conseguenza, i governi di Stati Uniti e Regno Unito hanno invaso una nazione per ragioni diverse da quelle preparate per l’opinione pubblica. Così gli alti rappresentati di due governi hanno commesso una pletora di crimini.
Secondo gli standard di Norimberga, dare inizio ad una aggressione militare è un crimine di guerra.
E’ un atto criminale sia negli USA sia nel Regno Unito usare le forze militari sotto falsi pretesti.
Molti aspetti della condotta della guerra sono criminali;torture, uccisioni di civili e corruzione inclusi. I procuratori potrebbero stendere una lista di accuse contro il presidente George W. Bush, il vice presidente Richard Cheney, il ministro della Difesa Donald Rumsfeld e il primo ministro Blair.
In Inghilterra non è Blair ad essere sotto processo per aver partecipato in ciò che lui sapeva essere un’azione sbagliata che ha avuto come conseguenza migliaia di morti.
Non sono i crimini commessi in segreto ad essere puniti. Le persone che sono punite sono quelle che hanno fatto trapelare il promemoria che rivelava la malefatta.
Blair potrà sfuggire dalla punizione per aver tradito il popolo britannico ed iracheno, ma Bush no. Uno degli artefici neoconservatori dell’invasione illegale, Lewis”Scooter” Libby, è stato incriminato per aver rilasciato false dichiarazioni.
Un altro artefice neoconservatore, Douglas Feith, è indagato dall’ispettore generale del dipartimento della Difesa per richiesta del Senate Armed Services Committee e del Senate Intelligence Committee. Feith è sospettato di aver supervisionato il compito di creare la falsa intelligence.
Il sostegno popolare per Bush è precipitato. La maggioranza degli americani crede che Bush abbia mentito riguardo alla presenza di armi di distruzione di massa in Iraq e ora dubitano della sua integrità. Intrappolati dalle loro stesse bugie, Bush e Cheney rispondono alle critiche che dimostra ancora una volta la verità contenuta nell’osservazione del diciottesimo secolo di Samuel Johnsons: “il patriottismo è l’ultimo rifugio dei furfanti”.
Rep. John Murtha (Deputato, Pennsylvania.), un ex marine, ne ha avuto abbastanza delle uccisioni insensate, delle mutilazioni e delle spese per la guerra in Iraq, che definisce “politica difettosa confezionata nell’illusione”.
Murtha, un forte sostenitore dei militari americani, ha capito con il generale George W. Casey che a guidare la resistenza irachena non è il terrorismo, bensì l’occupazione americana.
Il 17 novembre ha dichiarato: “Non possiamo continuare così. E’ chiaro che la persistente azione militare in Iraq non favorisce né gli Stati Uniti d’America, né il popolo iracheno e la regione del Golfo Persico”.
Un sondaggio effettuato dalla CNN/USA Today Gallup mostra che l’opinione pubblica americana è d’accordo con Murtha. Il 52% degli intervistati crede che tutti i soldati americani dovrebbero ritirarsi dall’Iraq immediatamente o entro i prossimi 12 mesi. Solo il 38% crede che le truppe debbano rimanere in Iraq.
Gli artefici neoconservatori della guerra credevano che l’invasione dell’Iraq, un “gioco da ragazzi”, sarebbe confluita senza intoppi nel rovesciamento del governo siriano e di quello iraniano, rendendo così il Medio Oriente sicuro per qualsiasi politica Israele avrebbe voluto perseguire. Invece, l’invasione ha avvelenato i musulmani contro l’America e ha creato caos e instabilità facendo il gioco di Osama bin Laden.
L’amministrazione Bush era convinta che l’euforia di una conquista, facile come un gioco da ragazzi, avrebbe messo in disparte la questione sull’inesistenza delle armi di distruzione di massa Il successo avrebbe mascherato le bugie e la questione sulle responsabilità non sarebbe emersa.
Tuttavia il successo non è mai stato nel menu. Il Congresso ha capito e preme sempre più per far rientrare le truppe. La determinazione dell’amministrazione Bush nel discreditare tutte le critiche risultano negli atti illegali e nell’accusa rivolta a Libby. Il procuratore, Patrick Fitzgerald, ha annunciato la formazione di un nuovo gran giurì per perseguire le indagini di atti illegali compiuti dagli alti rappresentanti dell’amministrazione Bush.
Da come vanno le cose, dobbiamo tenere bene a mente che la questione non finisce riportando le truppe a casa e punendo i rappresentanti dell’amministrazione che hanno svelato la copertura di un agente segreto americano. La violazione peggiore è stata la decisione dell’amministrazione Bush di ingannare la nostra nazione per servirsi di una guerra in Iraq per perseguire un programma non dichiarato in Medio Oriente. Bush, Cheney e Rumsfeld hanno commesso tradimento. Non ci hanno ancora detto la vera ragione per la quale erano così determinati ad invadere l’Iraq da distorcere l’intelligence per giustificare una guerra di aggressione. Dobbiamo trovare il loro vero programma e ritenerli completamente responsabili per i loro crimini.
Se gli impiegati di basso livello del governo britannico sono puniti per aver fatto trapelare un promemoria che non ha avuto conseguenze gravi a parte la reputazione di Blair e dei suoi ministri, i mostri che hanno iniziato una guerra che ha ucciso e mutilato decine di migliaia di persone devono essere ritenuti responsabili.
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