Nigeria: processo contro leader Ibo: milioni di persone protestano con uno sciopero generale nel sudest del paese
La Nigeria minacciata da una prova di forza - Non bisogna tabuizzare
oltre il genocidio in Biafra
Secondo l'Associazione per i Popoli Minacciati (APM), se la Nigeria
continua a tacere sul genocidio in Biafra sarà minacciata da una tragica
prova di forza. Il sudest del paese si trasforma ogni giorno di più in
una polveriera: la maggioranza degli Ibo non accetta più che
ufficialmente in Nigeria si continui a tacere sul genocidio in Biafra
(1967 - 1970) che ha mietuto oltre un milione di vittime tra gli Ibo.
Ora, in occasione dell'inizio del processo per alto tradimento contro il
leader Ibo Uwazuruike e sei suoi collaboratori, diversi milioni di Ibo
sono scesi in piazza a protestare e con uno sciopero generale hanno
paralizzato la vita pubblica nel sudest del paese. Scuole, negozi,
banche e distributori di benzina sono rimasti chiusi. I circa 40 milioni
di Ibo costituiscono un terzo della popolazione nigeriana.
L'APM mette in guardia da una criminalizzazione del movimento per il
Biafra che rischierebbe di far aumentare la tensione già esistente nel
sudest della Nigeria. Uwazuruike, accusato insieme a sei suoi
collaboratori di separatismo, aveva fondato nel 1999 il "Movimento per
l'attualizzazione della sovranità dello stato del Biafra" (MASSOB) che
si impegna in modo non-violento per l'autodeterminazione del Biafra. A
partire dal 2005 le iniziative del MASSOB sono state sempre più spesso
proibite e i suoi sostenitori arrestati. Il 25 ottobre 2005 lo State
Security Service ha infine arrestato lo stesso Uwazuruike e l'8 novembre
lo ha denunciato di fronte all'Alta Corte della Nigeria per "condurre
una guerra che mira al rovesciamento del presidente della Repubblica
federale della Nigeria".
Dall'arresto del leader del MASSOB in poi, la situazione nel sudest del
paese è andata progressivamente peggiorando. La polizia reprime con
brutale violenza le proteste degli Ibo e diverse persone sono morte nel
corso delle manifestazioni. Evidentemente il presidente Olusegun
Obasanjo vuole presentarsi alle elezioni presidenziali del 2007
dimostrando assoluta durezza contro presunti "separatisti", tant'è che
il 20 settembre 2005 anche Alhaji Asari Dokubo, leader di un movimento
di protesta degli indigeni del delta del Niger, è stato arrestato e
accusato di alto tradimento.
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