Nuove ondate di arresti in Etiopia
In considerazione delle nuove ondate di arresti in Etiopia,
l'Associazione per i Popoli Minacciati (APM) ha accusato il Primo
Ministro etiope Meles Zenawi di voler eliminare l'opposizione politica
nel suo paese. L'arresto sistematico di dissidenti, studenti critici,
giornalisti indipendenti e collaboratori di organizzazioni non
governative e il sistematico disprezzo per l'indipendenza della
giustizia vanificano ogni speranza per la democratizzazione del paese.
Dal 10 novembre 2005 sono stati arrestati oltre 1.000 appartenenti al
popolo degli Oromo. Da allora almeno dieci Oromo sono stati uccisi
durante la sanguinosa repressione delle manifestazioni a Ambo, Dedessaa,
Jeldu; Kofele, Laloe Tukur-Inchinni, nelle quali i manifestanti
chiedevano la liberazione di quattro collaboratori dell'organizzazione
di beneficenza Oromo Mecha Tulema Association (MTA). Le autorità hanno
ripetutamente ignorato le disposizioni giudiziarie che da maggio 2004
ordinavano la liberazione dei quattro detenuti. La scorsa settimana
Zenawi ha annunciato l'istituzione un processo contro 3.000 incarcerati,
tutti membri del movimento di opposizione "Coalizione per l'Unità e la
Democrazia" (CUD), per aver protestato contro la manipolazione delle
elezioni parlamentari del maggio 2005. Durante le proteste per i brogli
elettorali morirono almeno 88 persone.
Il 17 dicembre un primo gruppo di 131 politici dell'opposizione,
giornalisti e collaboratori di organizzazioni non governative sono stati
accusati di alto tradimento e genocidio. Le accuse sono assurde e
contribuiranno solo ad aumentare le tensioni tra i molteplici popoli del
paese, e poiché il governo non riconosce l'indipendenza dei tribunali
non ci si possono aspettare iter giudiziari corretti. Già da anni tutti
i presunti membri di organizzazioni degli Oromo sono stati accusati di
genocidio e condannati a lunghe pene detentive. Secondo il codice penale
risalente all'impero, qualsiasi persona, la cui "propaganda mira alla
distruzione della nazione o di parte della nazione dell'Etiopia e che
comporta la morte di persone" può essere accusata di genocidio.
Articoli correlati
I diritti del popolo eritreo
Attraversare il confine con due bimbi in braccio per giorni. Sognare solo pace e cure per un figlio che non riesce a camminare. In un documentario, le testimonianze, i campi profughi, i racconti di giovani donne, la persecuzione dei rimpatriati29 ottobre 2013 - Lidia GiannottiThe ultimate crop rotation
Lured by a new business model, wealthy nations flock to farmland in Ethiopia, locking in food supplies grown half a world away.23 novembre 2009 - Stephanie McCrummen- Sudan, una pace da costruire
Newsletter 24
«Un trattato non basta: non dobbiamo mai dare per scontato che gli impegni presi sulla parola e quelli firmati su un pezzo di carta siano veramente mantenuti. Costruire la pace in Sudan è un'operazione a lungo termine».
Marina Peter in Scommessa Sudan, 2006
Sociale.network