A scuola di restauro a Firenze i bibliotecari di Baghdad
Sarà un effetto dell'"effetto alluvione" di cui l'anno prossimo Firenze ricorderà il quarantesimo anniversario; ma sicuramente l'iniziativa promossa da "Un Ponte per..." e appoggiata dalla Regione Toscana (che contribuisce economicamente con una somma di 70.000 euro) ha un significato simile: quello di recuperare per quanto possibile, le opere letterarie e culturali distrutte durante il primo ingresso della coalizione angloamericana a Baghdad.
E allora ecco il progetto La casa dei libri di Baghdad: per tre mesi 5 bibliotecari iracheni, 2 uomini e 3 donne, saranno impegnati in attività di formazione che concretizzeranno poi al loro ritorno in patria.
E' triste rammentare come il ricordo tangibile della civiltà millenaria della Mesopotamia, da cui probabilmente derivò la stessa civiltà da cui discendiamo e di cui la Biblioteca ha conservato un patrimonio incommensurabile, sia stato tra i primi "obiettivi" dell'incursione militare in Iraq - come se assieme alla dittatura di Saddam, si avesse voluto cancellare la stessa memoria di un popolo; ed è poca cosa, certamente, l'aiuto che adesso istituzioni e associazioni umanitarie intendono fornire per il recupero dei reperti che quel luogo sacro alla cultura conservava. E' un inizio, però; e una spinta al recupero della storia di un popolo oramai da anni provato da distruzioni non solo materiali.
La ricostruzione è necessaria, anche quella delle proprie origini.
Leggi anche Secoli e secoli di storia distrutti in un aprile d'invasione... sempre qui nel sito di Peacelink: http://italy.peacelink.org/conflitti/articles/art_9154.html
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