Oroscopo 2006 per i Balcani
Inesorabili come il cenone, il cotechino e le lenticchie, è il momento degli oroscopi. Attraverso alcuni maghi e veggenti balcanici di diverse etnie e astri di riferimento, abbiamo raccolto il primo oroscopo geo-politico della storia. Ovviamente i magheggi sono tutti da prendere con le molle. Più o meno come le previsioni di sviluppo della Banca mondiale, i buoni propositi dell'Onu e delle diplomazie internazionali sui Balcani e i dati Istat sul benessere degli italiani. Per le diverse scadenze previste dal calendario giuliano dei paesi della cristianità di Bisanzio (ortodossi), quegli oroscopi sono rinviati di 13 giorni. Per l'Albania, finita sotto il segno di Berisha, astrologi e veggenti, costretti ad incrociare le stelle del leader della destra populista albanese con quelle dei suoi maestri ed ispiratori, Berlusconi e Bush, di fronte alla costellazione delle "Tre B", si sono rifiutati di rendere noto il vaticinio e hanno chiesto asilo politico al governo della Papuasia.
Kosovo (mago Ibraim Otelmardit)
Con il mondo sulla Luna e l'Europa nel sacco, le 52 stelle degli Stati Uniti brillano sul Kosovo e fanno da cometa nel guidarci alla natività del Nuovo Stato Indipendente. Inverno rigido con l'avvio di nuovi allevamenti di renne portate nel Natale 2005 dal mediatore UE Martti Ahtisaari. Direttamente dalla Finlandia. Congelamento immediato delle trattative con i serbi.
Se lo scorso anno era stato segnato dalle pretese internazionali di anteporre il raggiungimento degli "standard" di democrazia, legalità e diritti umani alla discussione sullo "status" (standards behind status), il 2006 nasce sotto la stella augurale dell'"and": "Standards and status". In lingua locale: se non ci garantite l'indipendenza col cavolo che parliamo di garanzie per le minoranze.
Tra marzo ed aprile, coi primi bucaneve, come nel 2005 fioriranno sommosse "spintanee" a sostegno delle posizioni albanesi per l'indipendenza subito. La parola standard, considerata un insulto, provocherà incidenti diffusi ovunque. Promozione turistica con viaggio sola andata per i serbi delle enclavi di Gracanica, Pec, e della Metohia, con destinazione Belgrado. L'Unhcr finanzia.
Estate torrida durante la quale si cuoceranno la "and" della contemporaneità, i militari nordici del contingente Nato, e il finlandese dell'UE. Cuociono per possibile autocombustione anche qualche convento e chiese cristiane ortodosse. Fenomeni analoghi coinvolgono case serbe e campi rom. La protezione civile ex UCK è sempre presente. Il contingente Nato vigila e prende nota.
In autunno, Giove che si sovrappone a Marte illuminerà la comunità internazionale che troverà finalmente la formula vincente. "Status without standards". L'indipendenza senza limiti e garanzie. La popolazione festante potrà liberare i monasteri ortodossi dall'occupazione dei fratacchioni barbuti. L'Onu garantisce a serbi il diritto al ritorno alle case lasciate 800 anni prima.
La comunità internazionale celebrerà l'importante risultato diplomatico organizzando al suo interno un torneo di Risico. Kòsovska Mitrovica, riunificata, cambierà nome di " Kossòva Rugova". Scoperta storica sulle origini albanesi dei santi illirici Cirillo e Metodio. L'Italia sarà il prima paese europeo (seconda agli Usa) ad aprire un'ambasciata a Pristina.
Il Kossòva nazionale albanese, superato il lutto per la perdita del Padre dell'indipendenza Ibrahim Rugova, affida il suo rilancio futuro al multimiliardario Beghjet Pacolli, cresciuto all'alta scuola di Boris Eltsin. Venere prevede la riconciliazione del neo Presidente con la moglie Anna Oxa. La first lady riprenderà il cognome originale di Hoxa in onore dello zio Enver.
Bosnia (astrologo Alia Horusovic)
Le 14 stelle dell'Unione europea nel 2006 faranno il "giro giro tondo" attorno alla Bosnia. E' verità di filastrocca che"gira il mondo e gira la terra". Gira tutto in Bosnia, anche le palle di tutti i maschi certificati. Giramento unitario e interetnico che riavvicinerà per la prima volta le diverse "Entità" statali-etniche. A 10 anni dalle visioni mistiche di Dayton, quest'anno, "tutti giù per terra".
Col nuovo anno la politica bosniaca sta per vivere il suo "Ramadan" di penitenza e rigenerazione. Importata dall'Italia, esploderà la Tangentopoli bosniaca. Una quantità imprecisata di milioni di dollari di aiuti e donazioni internazionali avrebbero sbagliato strada. La commissione parlamentare ad hoc si è sciolta senza concludere nulla. L'Italia giudica la Bosnia matura per l'entrata in Europa.
Polemiche internazionali e licenziamento in tronco del direttore centrale delle poste Bosniache, per il mancato recapito della "comunicazione di garanzia" per crimini di guerra della Procura del Tribunale internazionale dell'Aja al defunto presidente Izetbegovic. Il postino l'aveva consegnata al cimitero monumentale. Carla del Ponte l'aveva spedita assieme agli auguri natalizi del 2005.
Per il rilancio dell'economia locale depauperata dalle ruberie (vedi tangentopoli), il governo Federale uno e trino lancia il gioco del lotto bosniaco. Sorteggio settimanale sul numero di rientri di profughi nella località originarie, lotteria sul numero di organi rappresentativi, parlamenti, entità nazionali e comitati internazionali di pacificazione e integrazione. Gioco del fagiolo sul numero di Ong presenti.
La comunità internazionale in Bosnia, solidale, organizza al suo interno la "riffa del dollaro". Dato il numero degli "internazionali" (militari e civili) rispetto alla popolazione indigena, indovinare il differenziale del Pil fra le due comunità. Nasce l'associazione filantropica "Dare ai poveri per arricchire i ricchi". Sciopero dei 10 mila baristi di Sarajevo all'ipotesi del ritiro degli internazionali.
Si apre la trattativa internazionale per la revisione degli accordi di Dayton. Per superare l'aritmetica istituzionale attuale di 1 Stato, 2"Entità", 3 popoli fondanti e la Presidenza una e trina, si sta valutando la possibilità cambiare i numeri a sorteggio per le 9 possibili varianti numeriche. Sarajevo, Banja Luka e Mostar Ovest aprono ambasciate, rispettivamente ad Abu Dabj, Belgrado e Zagabria.
Rivelazioni scioccanti a fine anno. Secondo Banja Luka il super ricercato serbo Radovan Karadzic, pentito e convertito, si nasconderebbe in un convento ortodosso di clausura sul Monte Athos. Col nome di Fratello Kala (diminutivo), accudirebbe gli orfani di guerra. Da Mostar, la notizia della dedica del convento francescano di Medjugorje, a San Gotovina.
Nuova visione della Veggente Marja in cui scopre che Lucifero in realtà si chiama Carla. Il vescovo di Spalato propone la beatificazione dell'ex ministro croato Susak. Incendio distruttivo della redazione del sovversivo "Feral Tribune". L'alto commissariato Onu per la Bosnia, dopo aver deciso bandiera, inno nazionale, e targhe automobiliste, decreta ammessi i nomi di battesimo interetnici.
Montenegro (astrologo Branko Tuttovic)
Stelle e strisce anche sul cielo del Montenegro, per un 2006 di immunità giudiziaria e amnistia universale. Anno mirabile di cambiamenti istituzionali e costituzionali. Cerna Gora (Montagna nera o monte nero), nome storico del piccolo stato balcanico, sarà mutato in Carlo Gora, Carlo Monte. La capitale, Podgorica (leggi Podgoriza), dopo aver ripreso il vecchio nome di Titograd, lo muterà in Milograd.
A Primavera, referendum popolare sulla separazione dall'Unione con la Serbia, con quasi il 10 per cento di votanti. A favore, tutti i condomini dei palazzi governativi del centro di Podgorica e di Sveti Stefan, e il voto contrario dei valligiani filoserbi dei montiKarst e dei pastori del Durmitor, risulta decisivo il voto del cittadino montegrino albanese di Dulcigno, Ardit Caushollj.
Il presidente Bush (George W.), plaude alla nuova stagione di democrazia liberista nei Balcani e alla nascita di uno Stato amico. I Marines di stanza in Kosovo, vengono dotati di lente di ingrandimento per la lettura delle nuova mappe. In Montenegro, corsi intensivi di lingue per tutti gli abitanti. Con un delegato per famiglia, si calcola sarà possibile coprire tutte le caselle diplomatiche e internazionali.
In Premier Milo Djukanovic chiede per i suoi 500 mila cittadini pari dignità internazionale ed un seggio nel consiglio di sicurezza dell'Onu. Con una severa nota diplomatica alla Farnesina, minaccia di dichiarare guerra alla Procura di Napoli, se non ritirerà l'ordine di cattura a suo carico per associazione mafiosa in contrabbando. La Camorra solidarizza. La Sacra Corona Unita apre un suo consolato a Barr.
In autunno il premier Milo Djukanovic, assume ad interim anche la Presidenza della Repubblica, e per non esagerare propone il ritorno alla monarchia. Cauti contatti con Filiberto di Savoia, pro pro nipote di Elena di Montenegro, ex Regina d'Italia, e ultimo discendente del principe Njegos. A Filiberto la reggia pastorale di Cetigne va stretta. Il progetto della nuova Carlo Monte adriatica prende corpo.
Il monaco Amfilohje della chiesa ortodossa serba, metropolita del Montenegro, si proclama Primate della nuova Chiesa Ortodossa di Carlo Monte. Con ordinanza governativa la lingue serba diventa montegrina. Sanzioni amministrative per alberghi e ristoratori che non espongono menù e prezzi in montenegrino. La valuta ufficiale che era l'Euro, diventa l'Euro Nero.
Nuovo ordinamento amministrativo. Chiusi a nord tutti i confini con la Serbia, Carlo Monte dichiara di confinare soltanto con l'Albania, il Kosovo e gli Stati Uniti. La Croazia, per ritorsione costruisce una seconda cerchia di mura attorno a Dubrovnik. Nasce il territorio autonomo di Scutari-Bojana (governatore il noto Ardit Caushollj), mentre il Sangiaccato chiede l'annessione a Carlo Monte.
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